Crisi Parma, ipotesi De Canio? Il tecnico “avvistato” in città

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Crisi Parma. D’Aversa è confermato, vero, ma per quanto? Ore, minuti, secondi?

E poi, è confermato perchè i giocatori sono dalla sua parte, la società crede in lui e nelle sue non colpe, o per la mancanza di alternative economicamente percorribili?

I pessimisti sussurrano che, tra i fondi cinesi bloccati dalla burocrazia e quelli parmigiani già spesi in un mercato dispendiosissimo, due staff sul groppone (quello di Apolloni e quello di D’Aversa), un esborso ulteriore, magari con firme fino ad almeno il  2019, non sarebbe sostenibile.

Dall’altra parte, una piazza in parte infuriata, in parte spaventata. Se sfumate le prime due posizioni non si centrassero nemmeno i play off, sarebbe un colossale fallimento, questo è sotto gli occhi di tutti. 

Ed ecco che potrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, esserci una soluzione dientro l’angolo. Gigi De Canio sarebbe stato avvistato domenica sera, il giorno dopo la debacle di Empoli, in città, a cena con un’amico. Né allo stadio né a Collecchio, dunque. Magari era in gita.

Ma…ci sono alcuni ma. Il primo, il tecnico ha bisogno di rilanciarsi, di farsi vedere. Di ricordare al calcio “che esiste”. E Parma è una piazza ottima, per rimettersi in moto: obiettivo centrare i play off, se li vinci diventi un eroe, se non li vinci ti sei fatto vedere, se ti va bene ti tengono anche l’anno dopo” – potrebbe essersi detto. Per questo potrebbe accettare anche un contratto fino a fine stagione, a cifre non esose. Probabilmente anche con uno staff risicato…

Ipotesi, condizionali. Ma il suo fantasma inizia ad aleggiare sulla città. L’alternativ? Qualcuno dice Hernan Crespo. Ma, a parte i risultati non eccellenti a Modena, se poi “fallisce” la società che fa? Lo esonera e lo risbatte a fare l’ambasciatore del marchio Parma nel mondo? Improbabile.

La sola certezza? Si giovedì venerdì sera, contro il Venezia. Poi lunedì a Salerno. Se in panchina ci deve stare D’Aversa, lo si lasci lavorare. Se ci deve andare De Canio, gli si dia il tempo di lavorare.

 

 

 

 

 

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