“A tre giorni dalle elezioni dei CCV avevo ormai perso la speranza di leggere un comunicato dell’opposizione sugli organismi di partecipazione..mi sbagliavo! Ho provato in Commissione a spiegare la posizione del gruppo Effetto Parma sul tema, ma evidentemente con scarsi risultati. Allora ci riprovo.
Perchè non accorpare elezioni Nazionali con elezioni CCV?
Al netto di eventuali problematiche logistiche, separare le due cose pensiamo sia la soluzione migliore. I CCV sono e devo rimanere organismi “liberi” e rappresentativi dei Quartieri promuovendo la partecipazione e raccogliendo i sentimenti dei residenti. Una scelta coraggiosa, una scelta oserei dire anche controproducente se l’obiettivo finale fosse il semplice raggiungimento di un numero elevato di votanti. Un election day avrebbe significato un bacino di circa 2 o 3 mila votanti di più e relativi articoli entusiastici: “PARMA Capitale della Partecipazione!”, “A PARMA rinascono i Quartieri”. Invece no! Oggi abbiamo un dato, oggi sappiamo che 4mila cittadini hanno scelto di interessarsi al proprio Quartiere ed eleggere un rappresentante. Pochi? Tanti? E’ un dato reale, un punto di partenza che serva da stimolo per tutti i nuovi consiglieri volontari eletti per impegnarsi in questi anni di attività e a fine mandato, ma solo allora, voltarsi indietro per controllare quante persone si siano nel frattempo avvicinate, quanto sia cresciuta la stima e la fiducia dei propri vicini non per semplice conoscenza ma avendone misurato l’impegno in corso d’opera.
“Forse però i CCV usciti da queste elezioni non saranno quelli che l’amministrazione si aspettava, ma un vero luogo di discussione libera e anche critica”- ho riletto incredulo la frase dell’ opposizione due o tre volte. Ma davvero immaginate chissà quale disegno strategico dietro queste elezioni? Davvero pensate che avere una rappresentanza di cittadini sul territorio sia una scelta di “comodo” per una amministrazione. Ricordo una frase pronunciata da un vostro esponente durante una serata organizzata per discutere del campo di via Jacobs…”avete voluto la partecipazione? Ora gestitevela!”. In realtà ho evitato di ripetere fedelmente i francesismi, ma il concetto è comunque chiaro.
Non trovo nemmeno elegante, come premurosamente avete fatto, citare nomi e attribuire quindi meriti; il rischio è sempre quello di dimenticare qualcuno, quel qualcuno che magari senza gesti eclatanti ha dato tanto e si è fatto apprezzare come si evince rileggendo attentamente i risultati delle elezioni.
Il rischio è quello di alimentare sospetti, di dire inesattezze su una materia che evidentemente poco si conosce. Ma si sa, a volte basta parlare, a volte basta solo dire la propria ma attenzione a volte capita che un concetto mal posto ti si rivolti indietro: proprio come un Boomerang”.
