Comune – Presentate le linee guida del Bilancio 2018

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La stabilità dei servizi e  in alcuni casi anche il loro potenziamento sono le parole chiave del documento di Bilancio di Previsione 2018 per il Comune di Parma.

Presentato nella Sala Stampa del Municipio, dal Sindaco Federico Pizzarotti e dall’Assessore al Bilancio Marco Ferretti, il Bilancio 2018 evidenzia un ammontare di spesa corrente per beni e servizi di quasi 250 milioni di euro.

“Il bilancio può essere riassunto con alcune linee guida che seguono gli impegni assunti dall’Amministrazione” ha illustrato l’assessore Ferretti, elencando i punti cardine del documento programmatico. “Il Bilancio prevede la conferma in termini di quantità e qualità dei servizi erogati, la compartecipazione alla spesa dei servizi a domanda individuale per le fasce a reddito più debole, insieme alla razionalizzazione delle società partecipate con una ulteriore riduzione del loro debito. Il bilancio prevede, inoltre, una elevata quota di risorse per investimenti in lavori pubblici nel triennio 2018/2020, mantenendo invariata la pressione fiscale dei cittadini residenti. Sono previsti anche 500.000 euro destinati a nuove assunzioni di figure professionali richieste: nuovi vigili, insegnanti ed assistenti sociali ”.

In sintesi queste sono le azioni principali, con i relativi numeri, che raccontano il Bilancio 2018. 66 milioni di spesa sono destinati alle politiche sociali, 42 milioni all’ambiente, 19 milioni alla mobilità, 26 milioni al diritto allo studio, e 10 milioni e 600 mila euro per ordine pubblico e sicurezza. Sgravi per imposte, tasse e tributi, agevolazioni e contributi, concessioni a titolo gratuito e patrocini per un ammontare complessivo di 3 milioni e mezzo di euro. Inoltre sono previsti 162 milioni per investimenti nei Lavori Pubblici per attuare opere sulla città spalmate in un triennio.

“Inizia il percorso dell’approvazione del Bilancio” ha sottolineato il Sindaco Pizzarotti “a cui è stato concesso un ulteriore mese di proroga. E’ il segnale che molte amministrazioni sono in difficoltà. In realtà il Comune di Parma ha dato semplicemente il tempo ai nuovi assessori e Consiglieri di prendere confidenza con la macchina e poter condividere la programmazione dell’azione amministrativa. Questo che presentiamo” Ha proseguito il primo cittadino “è anche frutto di un’intesa con le organizzazioni sindacali di cui andiamo fieri. Per avere un’azione di governo ancora più incisiva e poter aumentare le risorse a specifici settori implementeremo nel corso del 2018 uno stretto controllo di gestione all’interno dell’Ente. Dopo l’emergenza debiti e in una situazione di costante diminuzione di risorse assegnante agli enti locali da parte del Governo, questa è la strategia che attueremo per ottimizzare i servizi, ed eventualmente aggiungerne. Il Bilancio, infatti, presenta una certa “rigidità” che è costituita dalle spese necessarie al suo funzionamento: personale, servizi contrattualizzati, imposte e tasse,  e rimborsi prestiti pari al 93.5%. Quindi possiamo solo agire sul 7,5% delle risorse dell’Ente. Questo è l’obiettivo, che, insieme a quello di mantenere l’alto livello di qualità dei servizi erogati dal Comune, che ci poniamo con il Bilancio 2018.”

PIER PAOLO ERAMO, PARMA PROTAGONISTA: TUTTO COME SOPRA SALVO LE MULTE?

“Tasse e rette immutate; multe alle stelle e poca lotta all’evasione. – commenta il consigliere comunali Pier Paolo Eramo (PP): “Il percorso del bilancio 2018-20 del Comune di Parma ha preso il via da pochi giorni e terrà il Consiglio Comunale impegnato fino al 28 febbraio. Da una prima lettura dei documenti del Comune emerge chiaramente che non c’è nessuna riduzione prevista nel triennio delle tasse né delle rette (asili, mense, centri anziani, ecc.).

Tutto come prima delle elezioni dunque.

Anzi la percentuale di “copertura” dei servizi – cioè quanto i cittadini pagano dei costi sostenuti dal Comune – aumenta dal 53 al 60% tra il 2017 e il 2018.

E nonostante tutto questo, la cifra preventivata per le multe di più di 20 milioni di euro registra un aumento del 16% rispetto al 2017 (17,5 milioni): una esagerazione giustificabile solo con la necessità di fare cassa. Da qualche altra parte i soldi ci sarebbero, se si facesse una politica seria di lotta all’evasione tributaria, come anche i revisori suggeriscono con chiarezza.

Aspettiamo ora la Commissione bilancio per fare tutte le nostre domande e capire meglio cosa aspettarci nel prossimo triennio, soprattutto sul fronte investimenti”.

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