Lampogas: stato di agitazione, blocco degli straordinari e sciopero contro i licenziamenti

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A conclusione della fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo della Lampogas srl, non è stato possibile trovare un’intesa con l’azienda, poiché la soluzione prospettata prevede come unica possibilità il licenziamento dei lavoratori.

Questa decisione appare sconcertante e particolarmente immotivata in un territorio come il nostro, già interessato da due successive procedure di licenziamento collettivo, che ha vissuto, tra il 2014 e il 2016, l’uscita dall’azienda di una decina di lavoratori tra impiegati ed operai.

Vi è il sospetto che questa scelta, più che da esigenze operative, derivi da un ordine arrivato dal fondo di investimento azionista di maggioranza: il contenimento dei costi diventa così un obiettivo speculativo piuttosto che un fattore di miglioramento dell’azienda. Obiettivo da ricercarsi mediante l’esternalizzazione, in prospettiva, di interi settori (che tra l’altro costituiscono vero e proprio core business, come l’attività di distribuzione del gas alla clientela) e mediante la precarizzazione del maggior numero possibile di forza lavoro.

Questo, per l’ennesima volta sul nostro territorio, va a scontrarsi con la qualità dell’occupazione: oltre alle gravissime ricadute di natura socio-economica derivanti dai licenziamenti, saranno inevitabili infatti problematiche di natura operativa e di sicurezza degli impianti nello stabilimento.

Starà peggio chi verrà licenziato, ma anche chi rimarrà in azienda.

Con queste premesse dunque sindacato, RSA e lavoratori non intendono rinunciare alla salvaguardia dell’occupazione e chiedono di rimettere in discussione alla radice, per quel che riguarda la sede di Fontevivo, quanto riportato nella lettera di licenziamento collettivo del 18 dicembre scorso.

Si chiede inoltre di ritirare tutti i licenziamenti dichiarati che nulla hanno a che vedere con la procedura di accorpamento e razionalizzazione in un’unica società avvenuta a fine 2017. Il buon senso possa ancora prevalere, e la realtà dei fatti è più importante di oscuri calcoli finanziari.

Per questo motivo la FILCAMS CGIL, pur dichiarando la propria disponibilità a ricevere e discutere eventuali nuove proposte dell’azienda prima dell’incontro che si terrà al Ministero del Lavoro, ha proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale, il blocco degli straordinari e un pacchetto di 16 ore di sciopero che saranno gestite dalle RSA e dalle strutture sindacali territoriali.

Nel frattempo è convocata per domani, venerdì 9 febbraio, dalle ore 8.30 alle 10.30, una assemblea pubblica a cui sono invitati tutti i soggetti portatori di interesse, davanti ai cancelli dello stabilimento a Bianconese di Fontevivo.

Cgil Parma

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