Parlamentarie M5s, a Parma protestano gli esclusi. D’Alessandro: “Interpretazioni ad personam”, Frigeri: “Siamo i “desaparecidos” di Di Maio”

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Nella lista degli esclusi alle parlamentarie M5s ci sono tantissimi candidati, “gli infiltrati” che sono stati scremati uno a uno dai vertici del movimento. Epurate le pedine più deboli che potrebbero mettere in crisi il gruppo in Parlamento, spiega Il Fatto Quotidiano, fuori per primi quelli che hanno avuto problemi con la giustizia o che non hanno dichiarato il vero nella loro presentazione. Ma a gridare scandalo sono le “esclusioni ingiuste”. In tutta Italia, dal nord al sud, attivisti 5 stelle denunciano errori burocratici sulla piattaforma Rousseau ma anche teste tagliate perché troppo vicine ad eretici o altri partiti. Esclusi tutti quelli che hanno dimostrato atteggiamenti non fedeli, anche se non provati?

In Emilia Romagna non è stato candidato ad esempio Pietro Vandini, ex consigliere comunale a Ravenna, che non si è tirato indietro dall’esprimere critiche al M5s e si è mostrato forse troppo vicino all’ex di Parma, Federico Pizzarotti.

Ora spostiamo la lente di ingrandimento su Parma, terra di eretici del M5s. Teatro di scaldali politici e “ribelli”. Dove tutta la maggioranza, ad esclusione di un consigliere, si è auto espulsa dal movimento di Beppe Grillo. Non potevano che essere mietute altre vittime, altri eretici, se di eretici di Grillo stiamo parlando.

Risultano esclusi quindi Cinzia Ferraroni e Barbara Miele: la prima esclusa perchè ex Pd e la seconda perchè comparsa in piazza della stazione alla manifestazione sulla sicurezza organizzata da CCV e Casapound. Incandidabile anche Graziano Frigeri,  padre di Marcello Frigeri, portavoce del primo cittadino Pizzarotti, e Andrea D’Alessandro, l’unico consigliere che decise di rimanere nel M5s nell’ottobre del 2016, quando avvenne la rottura definitiva. D’Alessandro rimase pentastellato ma continuò a sedere nelle fila della maggioranza, votando a favore delle delibere di Pizzarotti.

I coinvolti si sfogano sui social. Andrea D’Alessandro si chiede: “Che cosa sta succedendo? Quello a cui assistiamo in questi giorni è la più grande epurazione avvenuta in un partito dai tempi di Stalin. Centinaia di persone eliminate dalle liste dei candidati in modo silenzioso e poco trasparente. Senza contraddittorio e nessuna prova o possibilità di difendersi. Che senso ha scrivere che è tutto in mano alla scelta degli iscritti se poi le liste vengono decise da poche persone autonominatesi e non votate da nessuno in una stanza chiusa?
Questo è molto peggio di quanto fanno gli altri partiti che almeno non spacciano le loro liste come democratiche. E poi c’è il problema del regolamento interpretato ad personam. Ad esempio in questo momento tra le persone non escluse e quindi votabili c’è Mauro Nuzzo che durante il mandato consigliare a Parma ha cambiato gruppo per ben 2 volte mentre il regolamento per i candidati all’articolo 5 comma o) dice:
(Il candidato) non dovrà essersi dimesso o aver rinunciato ad una carica elettiva e non dovrà aver cambiato gruppo consiliare e/o parlamentare. È palese che quindi qualcuno sta cercando di pilotare queste votazioni falsandone il significato ed il valore democratico.
È quel che è peggio è che questo non è un caso, ma un metodo di lavoro già consolidato. Che se dovesse venire applicato anche per scelte ben più importanti di queste, minerebbe dalle fondamenta il nostro sistema democratico. Altro che democrazia diretta qui si parla di oligarchia di pochi o ben peggio”.

Si sfoga sui social anche il dottor Graziano Frigeri: “Dopo gli esodati della Fornero, abbiamo una nuova categoria: i “desaparecidos” di Di Maio della quale, insieme a molti in Italia, e ad un gruppetto a Parma, mi sono trovato a far parte grazie alla solerte attività dei “referenti” (provinciali e regionali) che, ligi alla consegna, hanno riferito. Che cosa? Difficile verificare, motivazioni ufficiali non ce ne sono per nessuno. Ma qualche “gola profonda” ha riferito anche al Fatto Quotidiano, e cosi qualcosa è trapelato. Barbara l’hanno vista (anzi, peggio: fotografata) ad una manifestazione sulla sicurezza non indetta dal M5S. Ma come? Non si é sempre detto che le iniziative e le proposte, se sono giuste, si appoggiano indipendentemente da chi le propone o le organizza? Cinzia é rea di essere un ex dirigente regionale del PD; ma non lo sapevano anche a giugno, quando era capolista alle amministrative? E al PD, nel 2007, non si era iscritto un certo Giuseppe Piero Grillo che si era pure candidato alla segreteria nazionale? Mistero…Andrea è reo, in quanto consigliere comunale 5 Stelle, di aver votato a favore di delibere proposte da Pizzarotti e da Effetto Parma. Ma l’attuale referente provinciale Nuzzo, in Consiglio, non ha votato più volte dal 2013 al 2016, contro la Giunta 5 Stelle ed insieme a PD e Forza Italia? E infine Graziano, cioè io: secondo la gola profonda io sono desaparecido per motivi dinastici: in quanto padre del portavoce di Pizzarotti. Qui, francamente, faccio fatica a trovare precedenti….

 

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