Chiusura indagini preliminari sull’alluvione, responsabilità di Pizzarotti. MNC: “Avevamo ragione”

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Come prevedibile, la decisione della Procura di chiudere le indagini preliminari per l’alluvione che ha colpito Parma nel 2014, inviando la notifica di iscrizione al registro degli indagati per disastro colposo al sindaco Pizzarotti e ad altre sei persone (l’allora comandante della Polizia Municipale Gaetano Noè, il direttore dell’agenzia di protezione civile dell’Emilia-Romagna Maurizio Mainetti, il segretario generale dell’autorità di bacino del fiume Po Francesco Puma, il responsabile della protezione civile della provincia di Parma Gabriele Alifraco e Claudio Pattini, funzionario del Comune di Parma) ha scantenato numerose reazoni.

Le prime, quelle del Movimento Nuovi Consumatori, che per primo aveva sottolineato le presunte responsabilità del sindaco. A seguire, anche l’attacco della Lega Nord.

La nota del Movimento Nuovi Consumatori – “In merito all’atto di Fine Indagini notificato dalla Procura di Parma al sindaco Federico Pizzarotti ,all’ex comandante della Polizia Municipale di Parma dott.Gaetano Noe’e ad altri dirigenti, con l’ipotesi di reato di Disastro Colposo, siamo a comunicare quanto segue.

La nostra associazione deposito’ in data 18.10.2014 Esposto Denuncia per il reato di Disastro Colposo a carico di persone da identificare, Esposto che alleghiamo al presente Comunicato, nel quale venivano poste in evidenza diverse criticita’ emerse durante l’evento calamitoso, e poi oggetto d’indagine.

In quell’occasione il sindaco Pizzarotti dichiarò all’ANSA di non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla Prefettura, o dalla protezione civile, sull’imminente emergenza.

In data 23 maggio 2016 in una conferenza stampa veniva divulgato dalla nostra associazione il fax inviato nel pomeriggio di sabato 11 ottobre, che Il Comune protocollo’ il lunedì mattina successivo, come si evince dal fax che alleghiamo : Pizzarotti, invece, affermò di non aver ricevuto il fax, ma di esser stato avvisato telefonicamente solo poco prima della calamità il giorno dell’evento calamitoso.

Dalle accuse precise mosse dalla Procura al Sindaco emergerebbe quindi la responsabilita’ del Sindaco e dei suoi collaboratori in ordine al mancato allarme alla popolazione, al contrario di quanto sempre proclamato dallo stesso.

Responsabilita’che se, confermate in un eventuale Giudizio, minerebbero definitivamente la credibilita’ del primo cittadino, e non potrebbero non avere immediate conseguenze anche sull’amministrazione della citta’.

Al di la’ delle polemiche politiche che inevitabilmente si sono gia’ innescate, ma che non ci riguardano, e rispettosi del principio di presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio siamo a comunicare che la nostra Associazione si costituira’ parte Civile nel caso di rinvio a Giudizio del Sindaco e dei suoi collaboratori.

Nel caso di condanna, coloro che hanno subito i danni dell’alluvione, potranno chiedere il risarcimento degli stessi sia in sede penale, costituendosi parte civile, sia in sede civile nei confronti di coloro che saranno giudicati responsabili sul piano penale, e nei confronti del Comune di Parma a titolo di responsabilita’ oggettiva.

La nostra associazione e’ a disposizione, come sempre, di coloro che volessero avere informazioni in merito”.

COMUNICATO STAMPA DISATTESO DA PIZZAROTTI QUANTO PREVISTO DALLA RELAZIONE DI CICLOSI

RELAZIONE GESTIONE COMMISSARIALE 22.5.2012-2

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