La Provincia trasloca da Piazzale della Pace. Lucchi: “Si sono mangiati anche il palazzo”

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Lo storico palazzo della Provincia di piazzale della Pace a Parma non sarà più sede della rappresentanza dell’Amministrazione provinciale.

Gli suoi uffici si trasferiranno a Palazzo Giordani in via Martiri della Libertà, lasciando lo stabile dall’architettura neoclassica che ha ospitato la Provincia per più di sessant’anni.

Ad opporsi il sindaco di Berceto, Luigi Lucchi, che ha lavorato per anni in quella sede come amministratore, ha espresso in un comunicato tutta la sua amarezza e indignazione: “Sfratto e trasloco. Si sono mangiati anche il palazzo della Provincia”.

La decisione della Provincia si colloca nella prospettiva di una revisione delle spese: il secondo piano dell’immobile dovrebbe essere affittato al Tar a partire dalla prossima primavera, il terzo è già stato locato ad Arpae e a Protezione civile, il primo al Comune di Parma.

Era ormai necessario compiere questo trasloco, sia per motivi logistici che economici – afferma il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli – Ora tutte le persone di questo Ente potranno lavorare insieme all’interno di un’unica struttura prestigiosa e funzionale che ospita anche la Destinazione Turistica e l’ex Provveditorato agli Studi. Sono convinto che ne guadagneremo in efficienza e tempestività, e avremo anche alcuni risparmi.”

Ma le esigenze economiche non valgono a tranquillizzare Lucchi, da sempre contrario al ridimensionamento delle Province: “È bastato un lazzarone, ladro di diritti, come il Ministro Del Rio e una pletora di usurpatori per distruggere la politica del riequilibrio territoriale e lo stesso palazzo. Mi sento orgoglioso d’essere stato l’unico sindaco che ha lottato e lotta per la Provincia, l’elezione dei suoi amministratori, dal luglio 2013”.

Vergogna a tutti voi, ladri di diritti e usurpatori. Andreste processati per Alto tradimento alla costituzione e al popolo italiano”.

Palazzo di Piazza della Pace

Il Palazzo di Piazza della Pace era stata acquistato dalla Provincia nel 1870, insieme agli edifici allora adiacenti. Nel 1913 il fabbricato venne sopraelevato, dopo varie demolizioni e i danneggiamenti della Seconda guerra mondiale, la parziale ricostruzione, fino all’assetto attuale.

Di particolare pregio resta la Sala del Consiglio provinciale, inaugurata nel 1956, affrescata da Armando Pizzinato e arredata dall’architetto Carlo Scarpa.

Pizzinato vi lavorò a partire dal 1953, realizzando i grandi affreschi raffiguranti la costruzione del Ponte di Mezzo, la trebbiatura, le Barricate del 1922 e l’eccidio di Bosco di Corniglio, a celebrazione della Repubblica nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro, come recita la Costituzione.

Carlo Scarpa porta a termine la sistemazione  architettonica della Sala nell’arco di un anno. Si tratta di un progetto d’avanguardia, che ridefinisce ogni elemento: il pavimento, il soffitto con un sistema di illuminazione a plafoniere quadrate, la schermatura di finestre e porte, la mascheratura dei radiatori, il disegno dei tavoli, ed infine il pannello, nella parete alle spalle della Presidenza, con lo stemma bronzeo della Provincia e la data di inaugurazione della sala.

 

Palazzo Giordani

Palazzo Giordani, in Viale Martiri della Liberta 15, venne progettato negli anni ’20 del 1900 dall’ing. Gustavo Tognetti, classe 1892.

Il taglio stilistico dell’opera presenta alcuni degli elementi caratteristici dello stile dell’epoca, il Liberty, senza per venir meno ad un impianto sostanzialmente classicheggiante.

Prima di ospitare gli uffici della Provincia di Parma, la destinazione del palazzo muta nel tempo: dall’originario padiglione universitario per lo studio delle scienze biologiche a sede della Scuola di Avviamento Professionale ad indirizzo commerciale negli anni Trenta, a caserma di un reparto di SS italiane al tempo della Repubblica Sociale, per arrivare, negli anni Cinquanta, a Istituto Professionale di Stato per il Commercio dedicato al letterato Pietro Giordani.

Il palazzo, negli anni 2000-2003, è stato oggetto di un importante intervento di ristrutturazione a firma dell’arch. Haig Uluhogian, che ha coniugato rigore del recupero, funzionalità e innovazione tecnologica.

 

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