Borgotaro: maestre non si accorgono che un bambino scappa, assolte dopo 7 anni. Gilda: “Ufficio Scolastico Regionale non le ha mai aiutate”

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Due docenti della scuola d’infanzia di Borgotaro erano state indagate nel 2011 per abbandono di minore. Ora l’assoluzione dopo 7 anni: “Il fatto non sussiste”. Scongiurata per le due donne, che ora hanno 62 e 61 anni, la pena che poteva andare dai 6 mesi ai 5 anni di reclusione.
I fatti? Un bambino, 5 anni appena, al rientro a scuola dopo le vacanze natalizie, non ne voleva proprio sapere di stare con i suoi compagni di classe, ha pensato di prendere la porta d’ingresso e, senza tanti sotterfugi, uscire dall’istituto per dirigersi a casa dai suoi genitori, poco meno di un km di distanza. Le due maestre non si accorsero di nulla, sino alla telefonata dei genitori che avvisavano che il bambino, incredibilmente, era riuscito da solo a ritrovare la strada di casa, attraversando diverse strade, anche trafficate per la giornata di mercato in paese. Il bimbo, anche se aveva preso la pioggia, era incolume.
Si scoprì successivamente che il bambino era riuscito a scappare a causa della mancata sorveglianza degli ingressi e delle uscite. Il caso suscito molta polemica, da lì a qualche mese vennero infatti installati a scuola sistemi di allarme alla porta.
La Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza critica aspramente l’operato dell’Ufficio Scolastico Regionale: “Sette anni fa furono sottoposte ad un linciaggio mediatico durissimo: ieri dopo tanto tempo sono state finalmente dichiarate innocenti dal giudice Laura Ghidotti, non solo su richiesta dei loro avvocati Bonati e Delsignore, ma anche della pubblica accusa rappresentata dal Pm Antonella De Stefano. Accusate come se fossero state loro le dirette responsabili dell’organizzazione scolastica”.
Il coordinatore Salvatore Pizzo della Gilda, in merito alla vicenda, precisa: “Le docenti sono state vittime di un effetto deleterio che affligge a scuola italiana, fino al 2010 l’organizzazione di ogni istituto era oggetto di trattativa sindacale, oggi si pretende che l’Amministrazione decida tutto unilateralmente senza tenere conto delle indicazioni di quelli che sono il perno principale affinché la scuola possa esistere, gli insegnanti. Speriamo che le due colleghe possano rivalersi contro chi ingiustamente le ha trascinate sul banco degli imputati come se fossero delle delinquenti. E’ da notare che l’Amministrazione scolastica a tutti i livelli non ha mai mosso un dito per dare sostegno alle docenti, segno che l’Ufficio Scolastico Regionale nel momento del bisogno non difende i suoi docenti, li abbandona, talvolta li sanziona anche, nei momenti più difficili”.

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