Nidi e infanzia a Parma- Pd, PU, PP: “Chiediamo riduzione tariffe, che fine fanno i 2 milioni di finanziamento statale?”

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“Bologna dimezza le tariffe, Parma riceve i finanziamenti e lascia tutto invariato. Che fine faranno i fondi dello Stato?”
Dopo l’intervento della consigliera del gruppo misto Roberta Roberti anche i consiglieri di opposizione Pd, Parma Protagonista e Parma Unita chiedono che si abbassino le tariffe scolastiche per le famiglie.
“Con il recente decreto attuativo della legge 107/2015 lo Stato ha istituito il “Sistema integrato di educazione e di istruzione rivolto ai bambini da zero a sei anni di età”, con l’obiettivo di “garantire pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali”. Alle promesse sono seguiti i finanziamenti, a valere già sul bilancio 2017: 20 milioni di euro all’Emilia Romagna, di cui più di 2 milioni a Parma.
Cosa ne farà il Comune di Parma non lo sa nessuno: quel che apprendiamo dalla stampa (!) è che le tariffe da noi non cambieranno, nonostante i fondi siano stanziati proprio con l’obiettivo di ridurre i costi per le famiglie e le inefficienze del sistema (tanto per fare un esempio, il sindaco di Bologna ha già annunciato il dimezzamento delle tariffe).
Il prossimo 15 gennaio si riunirà, per la prima volta dall’insediamento di questa Giunta, la commissione scuola. All’ordine del giorno “scuole e contributi regionali”, temi sui quali chiediamo da lungo tempo di poter avere un confronto aperto. Il giorno seguente, 16 gennaio, sarà pubblicato il bando per l’accesso ai nidi ed alle scuole d’infanzia comunali. Più che una discussione dunque, una comunicazione di decisioni già prese, come al solito.
Da settembre, a seguito della pubblicazione delle liste di attesa (ancora 1 bambino su 5 a inizio anno scolastico),  abbiamo sostenuto la necessità di analizzare quanto l’offerta dei servizi educativi comunali fosse in grado di rispondere  alle reali richieste delle famiglie. Rimodulazione delle rette, impiego dei finanziamenti statali e regionali stanziati a sostegno dei servizi 0-3, liste di attesa, criteri di accesso e la recente notizia della chiusura di due strutture con posti in convenzione sono i temi che si sono posti all’attenzione pubblica e restano in attesa di un confronto politico.
Qual è la nostra proposta? Siccome i fondi statali verranno versati per i prossimi tre anni, grazie all’impegno del Governo, proponiamo fin da ora che le rette delle scuole della fascia 0-3 siano ridotte in modo significativo, in particolare per gli scaglioni più pesantemente colpiti, e che si apra un serio confronto sulla gestione dei fondi e delle necessità territoriali che consenta alla città di esprimere le proprie esigenze, programmando per tempo gli interventi futuri, rimettendo al centro della discussione anche il fattore famiglia o le misure perequative che, alla luce dell’intervento finanziario di cui sopra, possano essere applicate alla nostra realtà.
Sappiamo come sia alto l’interesse dei cittadini su questi temi, quante volte i parmigiani si sono fatti sentire per tutelare i servizi educativi di qualità: per noi la spesa pubblica per i bambini è un investimento fondamentale, uno strumento di inclusione sociale, di sostegno alla famiglia, di crescita dell’individuo e di lotta alle povertà”.

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