Cassola – Dipendenti di un’azienda di Noceto rubano 16 mila bancali

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Dipendenti di un’azienda di trasporti hanno rubato e rivenduto 16 mila bancali di legno in meno di 2 anni. Il traffico è stato stanato dalla polizia grazie a un’indagine che ha visto incrociare dati del gps e movimenti di carico. Gli autori del furto sono gli stessi che lo scorso gennaio avevano rubato e tentato di rivendere circa 80 chili di caviale, arrivato in ditta per il trasporto. Proprio la conclusione di quell’indagine ha spinto i titolari dell’azienda ad effettuare specifici controlli, dai quali è emerso l’ammanco dei bancali, per un valore totale di 110 mila euro. Tutto è avvenuto nello stabilimento cassolese della Mec, azienda di trasporti con sede a Noceto (Parma), che ha filiali in tutto il nord Italia.

Alla Mec fino a qualche mese fa lavoravano L.M., 44 anni, direttore dello stabilimento, e G.B., siciliano di 52 anni, camionista, entrambi di Rosà, licenziati per giusta causa alla fine dell’indagine per il furto di caviale. Secondo quanto emerso dalle indagini effettuate dagli investigatori del vicequestore David De Leo, i due dipendenti infedeli utilizzavano il lavoro ufficiale di autisti soprattutto per farsi i loro “affari”.

I due, per circa un paio di anni, almeno un paio di volte a settimana, a seconda dei viaggi ufficiali in programma, avrebbero caricato sui mezzi decine di bancali “Epal”, che poi rivendevano durante i loro viaggi ai distributori di bancali usati. In totale dalla sede cassolese della Mec sono spariti 16 mila pezzi, che ovviamente l’azienda ha dovuto riacquistare.

Per ricostruire i furti e le successive vendite i poliziotti hanno tracciato tutti i viaggi dei camion, utilizzando un particolare dispositivo installato su ogni mezzo, che permette alla proprietà di conoscere nel dettaglio gli spostamenti della merce. Questi dati sono stati incrociati con quelli della memoria di massa, altro dispositivo installato nelle cabine dei tir che fornisce anche l’identità dell’autista che ha effettuato i viaggi di consegna.

Dagli esiti è emerso che la maggior parte dei viaggi in cui sono stati venduti i bancali rubati sono stati effettuati dai due rosatesi, ora impiegati in altre aziende del Bassano, che adesso dovranno rispondere di una seconda, pesante denuncia per furto. Nell’inchiesta è stato denunciato per favoreggiamento un venditore di bancali usati, che avrebbe negato di conoscere gli ex dipendenti della Mec, circostanza invece puntualmente smentita sia dalle immagini satellitari che ritraggono il deposito della merce rubata nella sua azienda che da altre indagini sui collegamenti telefonici tra le persone coinvolte.

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