Commissione su legge “Dopo di Noi”: a Parma escluse 10 famiglie. Rossi: “Problemi economici, fondo regionale insufficiente”

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La legge 112, “Dopo di noi”, è stata l’oggetto della commissione riunitasi oggi nel Comune di Parma. L’assessore Laura Rossi ha illustrato a consiglieri, tecnici e cittadini la situazione cittadina sull’assistenza alle persone affette da disabilità.

“In procinto di avvio a Parma il servizio “Scuola in Autonomia” fortemente voluto dalle famiglie ha annunciato l’assessore Rossi – Si riscontrano tuttavia criticità economiche per servire tutte le domande”.

La Regione nel 2013, infatti, è partita con il percorso di costituzione dei piani a zona triennali e piani attuativi anno per anno. Solo nel 2017 si è raggiunta la legge che prevede un fondo ripartito fra i vari distretti e comuni regionali. Il Comune di Parma, nell’agosto del 2017, si è trovato però a sforare il budget di oltre 400 mila euro costringendo l’Asl a bloccare l’ingresso ai servizi per i nuovi richiedenti. “Ci siamo trovati davanti al problema di non sapere come arrivare alla fine dell’anno. Abbiamo deciso quindi di caricare nel Bilancio comunale le voci in esubero coprendo le risorse necessarie ma non è una procedura che può essere risolutiva”.

Un paio di settimane fa si è tenuto il primo incontro in Regione con le amministrazioni che hanno ricevuto le linee da seguire. “Non sono molto chiare tuttavia le direttive pratiche da seguire. – ha riferito Rossi – Ma abbiamo già messo in agenda il progetto che dovrà partire necessariamente nel marzo del 2018. Il tempo è poco e il lavoro sarà intenso. Per il Comune di Parma manca ancora da affrontare la fase di incontro con le associazioni di categoria entro dicembre”.

Il Comune si trova ora con 10 famiglie escluse dai servizi assistenziali per disabili. “Saremo costretti per la prima volta a creare una lisa d’attesa per questi servizi. E’ una situazione imbarazzante ed eticamente non accettabile – ha commentato l’assessore – Queste famiglie non verranno comunque lasciate a piedi dal Comune perché abbiamo previsto delle integrazioni ma serve creare un nuovo sistema più equo“.

La proposta dell’amministrazione e del gruppo di maggioranza di Effetto Parma, mira appunto a creare maggiore equità. “Ci sono diverse disuguaglianze ora, sia per l’assegnazione dei posti nei corsi e laboratori sia economiche. Il fatto più grave – ha spiegato Rossi- è che tutti quelli all’interno dei servizi ora hanno una quota retta gratuita. Sappiamo che ci sono persone con una pensione o un reddito che permetterebbe un contributo. Chiediamo quindi alle oltre 300 famiglie che rientrano nel programma e che ne hanno la disponibilità di poter contribuire finanziariamente al servizio in base al proprio ISEE così da recuperare risorse per fare entrare quelle famiglie rimaste fuori”.

Presenti a rappresentare la minoranza in consiglio Bruno Agnetti e Pier Paolo eramo di Parma Protagonista, Fabrizio Pezzuto di Parma Unita Centristi, Daria Jacopozzi del Pd, Laura Cavandoli di Lega Nord. 

Eramo ha chiesto perché si siano investiti i soldi nell’aeroporto Verdi o nella nuova pavimentazione se mancavano soldi per i servizi disabili. Pezzuto ha lasciato la decisione all’amministrazione e al gruppo di maggioranza essendo al governo. Cavandoli ha ritenuto invece l’operazione “inutile”.

“Il gruppo consiliare Effetto Parma ha fortemente voluto una commissione finalizzata a definire un nuovo sistema basato sull’equita’ che tenga conto delle concrete esigenze di famiglie e associazioni coinvolte. – ha commentato il capogruppo di Effetto Parma , Christian Salzano-  Una proposta forte che non rincorre il consenso, ma che corraggiosamente mira al giusto”

I consiglieri d’opposizione, inoltre, hanno chiesto all’assessore di chiedere maggiori finanziamenti in Regione. Rossi ha replicato come intenzione del Comune sia sicuramente quella di far presente la situazione di carenza fondi ma che un cambiamento del regolamento secondo i prospetti ISEE si configura come una progettualità sul lungo periodo che potrebbe essere risolutiva per far fronte alle sempre più numerose domande.

ALCUNI DATI SULLA SITUAZIONE A PARMA-

LA LEGGE DOPO DI NOI- Garantire assistenza, indipendenza e autonomia ai familiari disabili rimasti privi di sostegno, perché orfani o con genitori ormai anziani, quindi anch’essi non più autosufficienti. Questa la risposta arrivata dalla Regione Emilia-Romagna, che per il 2017 mette a disposizione 2,8 milioni di euro nell’ambito del programma di attuazione della Legge nazionale sul “Dopo di noi”.

Le risorse – che costituiscono una parte dei fondi statali assegnati all’Emilia-Romagna, in totale oltre 13 milioni – finanzieranno uno specifico bando approvato dalla Giunta regionale per l’avvio di nuove forme di coabitazione. Rientrano in questa categoria appartamenti per piccoli gruppi (massimo 5 persone) o soluzioni di co-housing (un modo di abitare in comunità, che coniuga gli spazi privati con aree e servizi a uso comune), purché riproducano le condizioni abitative e le relazioni della casa familiare.

Destinatari dei contributi sono i Comuni e loro forme associative, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, ma anche associazioni di genitori e singoli familiari. Il finanziamento massimo concesso per ogni intervento non potrà superare il 90% del costo complessivo e non dovrà essere inferiore a 50 mila euro in quanto, per gli interventi al di sotto di questa cifra, la Regione ha già destinato agli Enti locali specifiche risorse con il primo riparto del fondo “Dopo di Noi”. Tra le spese ammissibili figurano l’acquisto di immobili e la ristrutturazione di appartamenti privati (quindi non strutture di accoglienza o case di riposo), l’acquisto di attrezzature, soluzioni tecnologiche e arredi.

(arianna belloli)

 

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