“Io, aggredito e pestato in Oltretorrente”

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Aggredito in Oltretorrente, pestato, minacciato, lasciato a terra. Rapinato? No, scambiato per un pusher. La disavvenutra la racconta Claudio V., 27 anni. 

“Mi hanno aggredito, venerdì sera, mentre tornavo a casa, in Oltretorrente, in Borgo Bosazza. Sono stati tre ragazzi di colore, nordafricani, li conosco, sono sempre lì, mattina pomeriggio sera e notte, prima stazionavano in Via Costituente, Borgo della Chiozza o Borgo Parente, ma da quando in quella parte di Oltretorrente è stata aumentata l’illuminazione, si sono spostati qua”.

Come lo sa? “Lavoro in zona Via Imbriani, mi sposto a piedi, conosco questa parte di città. Tempo fa so che avevano rapinato un ragazzo, ma dopo due giorni erano di nuovo lì”.

Torniamo all’altra sera. “Stavo tornando a casa, dopo una serata con amici. Erano ubriachi, strillavano, motivo per cui li ho guardati. Mi hanno indicato con un dito, hanno detto qualcosa. Io ho allungato il passo, quando ho sentito i passi alle mie spalle era tardi”.

Le hanno detto qualcosa? “Sì. Prima uno diceva che li ho guardati male, ma non è vero…io ero solo preoccupato. Un altro mi ha chiesto i soldi, ma avevo giusto 5 euro. Il terzo ha iniziato a strillare che sono uno spacciatore, che gli voglio portare via i clienti”.

E’ vero? “Cosa? Che li ho guardati? Ma no, urlavano scusi, se lei sente urlare non si volta? Mica li ho fissati, al limite compatiti”.

No, che spaccia. “Vivo in trenta metri quadri con un coinquilino, faccio il cameriere. Lavoravo come operaio specializzato, ma dopo un incidente in Via San Leonardo lo scorso autunno sono rimasto offeso a un tendine. Sono parzialmente invalido, mi manca parte della mobilità in una mano. Secondo lei se spacciassi vivrei in 30 metri con un altro?”.

Non lo so. “No non spaccio, e non so nemmeno se lo fanno loro, i miei aggressori. Non sono un puritano, nemmeno un santo, ma non sono loro cliente, quindi non ho idea, pensavo stessero solo li a tirar sera”.

Lei è stato aggredito proprio alla vigilia della “passeggiata per riprendersi l’Oltretorrente”. “Eh, speriamo serva a qualcosa. Temo si sposteranno e basta”.

Ha fatto denuncia? “No, per ora ho i referti del Pronto Soccorso, piccole escoriazioni, lividi, contusioni, ematomi. Ho paura di ripercussioni, non so se lo farò. Tanto anche se li arrestano tra un mese me li ritrovo lì, e più incazzati di prima”.

Però sta parlando con noi… “Dubito leggano i giornali. E spero che invece qualcuno leggendo cambi strada, non passi di lì, non prenda calci pugni e sputi come me”.

Cambierà strada? “Dovrei cambiare casa. Comprerò una bicicletta, per passare più velocemente. La quinta, le altre quattro me le hanno rubate. Sa una cosa? Ieri una mia amica ha ritrovato la sua bici, rubatale in Piazzale Inzani (RILEGGI: Piazzale Inzani, cantine svuotate. Secondo colpo in una settimana) in Viale Vittoria, sotto il sedere di un pusher. Hanno discusso un pò, poi se la è ripresa”.

Cosa vuole dire? “Niente, solo che qualcuno si farà giustizia da solo, prima o poi”.

  

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