Roberta Roberti esce da Parma Protagonista: “Non mi assomiglia, voglio una diversa opposizione pronta al dialogo con maggioranza”

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Si è verificato il preannunciato strappo tra la consigliera Roberta Roberti e Parma Protagonista, la lista civica di Paolo Scarpa in campagna elettorale.

Da lunedì, infatti, la consigliera di opposizione si è iscritta al gruppo misto uscendo dalla lista che l’ha portata in Consiglio Comunale.

“Dopo le recenti divergenze sul tema sicurezza mi sono chiesta se fosse il caso di rimanere ad appoggiare proposte che non condivido – spiega a Parmapress24 Roberta Roberti – o fosse meglio sentirmi libera di esprimere una visione diversa di opposizione e di dialogare con la maggioranza per collaborare a trovare soluzioni ai problemi della città. C’è bisogno di un progetto politico condiviso che in questo momento non vedo. E quello che vedo non mi assomiglia”.

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Roberta Roberti, ora nel gruppo misto, diventerà nuovo capogruppo di se stessa. Un leader di minoranza che si dichiara aperta al dialogo con la maggioranza per il bene della città.

In vista di elezioni politiche non voglio sentirmi legata ad alleanze che non riconosco” conclude amara Roberti.

Il capogruppo di Effetto Parma, Christian Salzano, rispetta la scelta della consigliera: “Non siamo soliti guardare in casa degli altri. Indipendentemente dai colori, noi cercheremo di collaborare e condividere un percorso con chiunque voglia il bene della città. Una riflessione tuttavia è importante farla: Parma necessitava e necessita di una guida forte come più volte dichiarato in campagna elettorale. E il gruppo consiliare di Effetto Parma sta dimostrando compattezza e una visione condivisa del futuro della nostra città”.

IL COMMENTO DEL GRUPPO CONSILIARE – “Prendiamo atto con rammarico della decisione di Roberta Roberti di uscire dal nostro gruppo consigliare. Si tratta di una decisione che si cala a circa tre mesi da un voto che ha visto Parma Protagonista ottenere alle elezioni un risultato importante, il 13,6 % e oltre 9.400 voti, testimonianza di un bisogno di novità e di indipendenza della politica espresso dagli elettori.

Rispettiamo la sua scelta, la ringraziamo per il contributo che ha dato sino a oggi, così come confermiamo la stima per Roberta, nella speranza di potere collaborare con lei anche in futuro. Non cambiano tuttavia le nostre prospettive: il programma che abbiamo costruito rimane il punto di riferimento, ma lo è ancora di più il nostro sistema di valori, fondato sulla visione avanzata di una società che rispetti i diritti e la centralità della persona, creda nella solidarietà, nello sviluppo, nella sostenibilità, per una idea di città come bene comune in cui gli interessi collettivi prevalgano sempre su quelli di parte. Parma ha bisogno di voci fuori dal coro e la funzione di essere minoranza è di dare rappresentanza a chi non si uniforma. Non è nostra intenzione una opposizione preconcetta, come non siamo interessati a salire su alcun carro del potere, rivendicando una diversità politica rispetto all’attuale maggioranza, che non è venuta meno dopo le elezioni di giugno. Per questa ragione il progetto di Parma protagonista va avanti e stiamo lavorando a un processo costituente, che le possa dare corpo e anima, riferimento a tanti che, dentro e fuori dai partiti, abbiano desiderio di fornire un proprio contributo. Fuori da ogni individualismo o dai meccanismi autoreferenziali della vecchia politica. Lo impone la crisi della democrazia, che riguarda anche la nostra città, come lo impone la convinzione che Parma debba puntare con maggiore energia a obiettivi ambiziosi, senza lasciare indietro nessuno.

Troppi segnali negativi si sommano dietro i lustrini di una comunicazione autoassolutoria della città, dalla povertà che continua a crescere, al senso di abbandono di chi opera nel campo della disabilità (come ci ricorda il grido di dolore delle associazioni elevatosi ieri), alle aziende che chiudono, alle diverse difficoltà degli asset strategici pubblici (solo a titolo di esempio: dalla Tep all’aeroporto), al disagio dei quartieri, sino a una illegalità che è ben lungi dal mostrare la corda. Per questo noi ci siamo e intendiamo esserci sempre di più”.

 

 

1 commento

  1. Carissima Roberta, stai legittimando una giunta che si è fatta eleggere con il simbolo dei 5Stelle e poi un attimo dopo ha cominciato a fare l’occhiolino al Partito Democratico, favorendo tutte le nefandezze sostenute dal governo in campo economico sociale, tipo privatizzazioni di Ilva, Telecom, Italtel e Alitalia, lo scandalo della Fiat delocalizzata che fugge il fisco, nuovi disoccupati e precari prodotti dalla cosiddetta riforma della pubblica amministrazione, la continuazione delle politiche di austerità che già ora hanno creato 7 milioni di senza lavoro, la lotizzazione massiccia dei media, che consente un’opera di distrazione di massa, producendo un sistema informativo vergognoso, l’assoluta censura su Euro e Fiscal Compact, quella mostruosità unica che è il pareggio di bilancio costituzionale, che ha messo fuori legge Keynes, e lo stato sociale, la tragica Riforma Costituzionale, per fortuna fatta fallire dal buon senso degli italiani, il Jobs Act che ha precarizzato il lavoro delle giovani generazioni, per non parlare della politica pizzarottiana a Parma, che è stata l’esatta espressione di quella nazionale … ecco la giunta Pizzarotti ha avallato tutto questo, e non ha MAI sollevato alcuna obiezione nei confronti delle politiche di governo e invece al contrario ha demolito il M5S a Parma, quella forza politica che aveva permesso loro di vincere le elezioni nel 2012. Carissima Roberta, prova a darti una risposta a queste domande, io l’ho già trovata.

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