Questa mattina, in occasione dello sciopero di 8 ore indetto a seguito dell’annuncio della chiusura dello stabilimento Froneri (ex Nestlè) di Parma, un centinaio di lavoratori hanno presidiato e volantinato davanti alla sede di Milano di Nestlè. La multinazionale svizzera infatti detiene tutt’ora il 50% delle azioni Froneri ed è titolare dei marchi di gelateria (Motta, Alemagna e Antica Gelateria del Corso) prodotti nello stabilimento di Parma. Rappresentanti di Nestlè Italia hanno ricevuto una delegazione di lavoratori in sciopero. Dai lavoratori è arrivata la richiesta di coinvolgimento di Nestlè perchè l’atteggiamento di Froneri, irrispettoso delle relazioni industriali e offensivo per tutto un territorio, inevitabilmente ne danneggia l’immagine. I rappresentanti di Nestlè Italia si sono rammaricati della situazione dei lavoratori e hanno preso nota delle rimostranze. I prossimi appuntamenti in agenda sono l’incontro di esame congiunto della procedura dei licenziamenti, previsto per giovedì 5 ottobre, e lo sciopero con riunione di tutti i delegati sindacali agroalimentari di Parma e corteo in Prefettura per venerdì 6 ottobre. |
Fabio Rainieri, Lega Nord
“L’attività della Regione Emilia-Romagna per impedire la chiusura della Froneri a Parma deve essere intensificata e aperta alla possibilità di tutte le azioni possibili”. Questo il commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, a conclusione del dibattito tenutosi in aula consiliare nel quale l’Assessore regionale alle attività produttive, Palma Costi, aveva risposto all’interrogazione a risposta immediata dello stesso Consigliere regionale sul caso della chiusura dello stabilimento di produzione industriale gelati ex Nestlè di Parma.
“Si tratta di una partita fondamentale per la Giunta regionale e non solo perché è di fondamentale importanza per il territorio di Parma – ha quindi proseguito il consigliere del Carroccio – Il Presidente Bonaccini che comunque dovrebbe guardare con più attenzione all’Emilia occidentale perderà la faccia se si lascerà che anche questa volta le multinazionali vengano a fare shopping sul nostro territorio per poi far degenerare la situazione, abbandonando lavoratori e loro famiglie oltre a impoverire il tessuto industriale locale. Il lavoro e la sua qualità sono infatti il primo punto di programma dell’attuale amministrazione regionale e con la chiusura di una industria storica e importante come la Froneri a Parma sarebbe palesemente contraddetto”.