Corte dei Conti: Comuni parmensi truffati da Aipa, deve risarcire

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La Corte dei Conti dell’Emilia Romagna ha condannato l’Aipa, Agenzia italiana per le pubbliche amministrazioni Spa, a risarcire un centinaio di Comuni del territorio regionale con 430.597 euro. La società non versava i contributi agli enti ma riscuoteva l’imposta comunale sulla pubblicità dagli utenti.

Per il Parmense dovrebbero ricevere il risarcimento i Comuni di Berceto (11.200,28 euro), Bore (1.314,38), Corniglio (1.082,91), Fontanellato (2.848,54), Fornovo di Taro (9.195,17), Langhirano (8.012,43), Medesano (15.106,07), Mezzani (1.439,00), Monchio delle Corti (1.873,69), Noceto (12.121,24), San Secondo Parmense (3.957,76), Soragna (1.617,85), Sorbolo (2.859,97), Torrile (5.600,95), Varano Melegari (2.231,71).

La sentenza condanna Aipa, ora in amministrazione straordinaria, e gli ex vertici della società, Daniele Santucci e Maria Grazia Badiali, per le imposte comunali raccolte tra il 2008 e il 2013.

Una vicenda complessa che nel 2014 è sfociata anche in un’inchiesta penale che ha portato all’arresto per peculato del presidente Santucci. Nel 2016, poi, il tribunale di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza dell’Aipa. Secondo la Guardia di Finanza di Lecco, che ha indagato sulla vicenda, sembra che le somme incassate non finivano sui conti dell’Aipa, ma su quelli intestati a Santucci.

La società avrebbe infine adottato un sistema informatico che non permetteva ai Comuni di verificare le riscossioni effettuate, quindi non si poteva procedere con la riscossione coattiva a carico dei contribuenti, i quali – dimostrando di aver pagato – avrebbero fatto scoprire il gioco.

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