Verso Parma – Empoli, precedenti e grandi ex

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Sono ventuno le sfide di campionato tra Parma ed Empoli che lo stadio Ennio Tardini ha ospitato dal 1946 (la prima volta è accaduto il 1 dicembre di quell’anno, nel torneo cadetto, con vittoria griffata dal centrocampista argentino Josè Victor Pozzo), che si rinnoveranno stasera per la quinta giornata di Serie B ConTe.it.

Già ricordato il precedente in cui germogliò il forte trentennale gemellaggio tra le due tifoserie, nel novembre 1984, prima nostra occasione di sconfitta nei confronti diretti sul campo amico (le battute d’arresto sono state due, come i pareggi), ci sono state altre sei circostanze, nelle diciassette di successo, che meritano la rievocazione della memoria Crociata.

La prima affermazione di mister Francesco Guidolin sulla nostra panchina, il 18 ottobre 2008(nono turno della B 2008/2009), grazie a un gol di Daniele Paponi al volo sotto porta (81′).

La festa salvezza, nell’ultima gara della Serie A 2006/2007, il 27 maggio 2007: quel 3-1 impresso in maglia gialloblu Crociata da un fulminante diagonale calciato dal piede destro di Zlatan Muslimovic (8′), da un contropiede finalizzato da Igor Budan (16′) e da un colpo di classe mancina con pallone all’incrocio di Andrea Gasbarroni (87′).

Nel 2005 a metà settembre, come stavolta, il giorno 18: Bernardo Corradi (17′) suggellò una classica vittoria di misura (1-0).

Per due volte Parma-Empoli, a distanza di mezzo secolo, fu una tappa preludio di un traguardo: il 4 aprile 1954 con un 2-1 (Adriano Rossi al 17′ e Cestmir Vycpalek al 74′) ci si dirottò verso la promozione in Serie B, mentre il 28 marzo 2004 con un 4-0 (Simone Barone al 37′, Alberto Gilardino al 60′ e al 63′ e Mark Bresciano al 79′) si consolidò il lasciapassare verso l’Europa.

C’è, poi, quel rocambolesco 3-2 del 21 novembre 1976, in Serie C, contraddistinto da un’autorete del nostro Alessandro Verdiani per il vantaggio azzurro (20′), da due calci di rigore realizzati dal Crociato Alberto Rizzati (50′) e dall’empolese Giuliano Farinelli (65′) e dalle reti di bomber Fabio Borzoni (44′) e della mezzala Giovanni Colonnelli (48′).

Mark Bresciano, il doppio ex – Padre italiano, madre istriana, passaporto australiano. La vita di Mark Bresciano sembra già predisposta ad essere raccontata. Se poi ci aggiungiamo una esultanza che oggi chiameremmo “virale”, la sua storia si scrive praticamente da sola.

In vista di Parma-Empoli, parliamo di Mark perché di queste squadre è storico doppio ex. Sono stati i toscani a credere per primi nel ragazzo nato a Melbourne da Prospero Bresciano (originario della Basilicata ed emigrato nell’emisfero australe da bambino con la famiglia) e da madre originaria di Antonci, nell’attuale Croazia. Mark in Australia studia, lavora e gioca a calcio. Si laurea al college ma ha già esordito nel pallone all’età di 15 anni. Si fa notare dal Carlton, prima che sia l’Empoli a scovarlo anticipando tutti: il club lo porta in Italia assieme al connazionale (e anche lui di chiare origini italiane) Vincenzo Grella, con il quale condividerà anche l’esperienza in maglia crociata.

Con l’Empoli resta fino al 2002: per lui sono 88 partite e 19 gol. Quindi arriva il trasferimento al Parma, dove ritrova Grella e un altro ex Empoli come Marco Marchionni. In maglia crociata resta per 4 anni, contando 145 presenze e 20 gol, includendo anche lo spareggio salvezza contro il Bologna del 2005, al quale Mark parteciperà mancando così l’appuntamento in Confederations Cup con la maglia della propria nazionale. Bresciano darà un contributo importante in quella stagione alla permanenza del Parma in Serie A, così come in tutta la sua esperienza crociata si imporrà come centrocampista abile in tutte le posizioni. Al suo primo anno, nonostante gli infortuni, con 24 presenze si rivelerà inoltre un utile acquisto sulla strada che porta il Parma al quinto posto in classifica e alla qualificazione alla Coppa Uefa. 

Proprio con la nostra maglia segnerà un bellissimo gol alla sua ex squadra:

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E in questi anni prende forma la sua mitica esultanza da “statua”: quando segna, Mark resta immobile, spesso nella posizione nella quale ha appena fatto gol. Un’esultanza che gli fa guadagnare il soprannome di Spartacus e che diventerà tradizione a partire dalla sua successiva esperienza in Serie A con la maglia del Palermo, nella quale segnerà 12 gol in 104 partite. La sua carriera italiana si chiude con la maglia della Lazio nella stagione 2010/11, prima di scegliere – come diversi colleghi – di concludere la propria attività da calciatore negli Emirati Arabi.

Mark ha avuto anche grande spazio con la nazionale australiana. Tra il 2001 e il 2015, anno del priprio ritiro, il centrocampista ha collezionato 84 gare e 13 gol, vincendo la Coppa d’Asia nel 2015. Il suo gol più bello con la maglia dei Socceroos resta questo contro il Bahrein durante le qualificazioni alla Coppa d’Asia del 2007:

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Dopo il ritiro, Mark si è occupato di alcuni propri business in Australia, ma ha avuto anche il tempo di frequentare il corso per direttori sportivi a Coverciano.

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