Scomparsa Emanuela Orlandi: nel dossier tracce di un passaggio a Parma

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La vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi continua a tingersi di giallo, e si arricchisce di un nuovo capitolo che coinvolge anche la nostra città.

Nel dossier pubblicato dal giornalista Emiliano Fittipaldi – che sostiene di aver ricevuto gli scritti da una fonte Vaticana, mentre lo Stato stesso smentisce con veemenza – dossier a firma del Cardinale Lorenzo Antonetti, sono sintetizzati gli esborsi sostenuti dal Vaticano dal 1983 al 1997.

In due voci di spesa, dal gennaio 1983 al gennaio 1985, ovvero proprio nel periodo della scomparsa della giovane, compaiono due “spese” a Parma: dalle suore per l’ospitalità e nell’Atelier delle sorelle Fontana.

La somma totale che sarebbe stata investita per mantenere la ragazza nell’oblio sarebbe di  oltre 483 milioni, quasi mezzo miliardo di lire, spesi in un momento storico in cui, spiega lo stesso Fittipaldi, un operaio guadagnava si e no 400mila lire al mese.

La vicenda – Emanuela Orlandi, cittadina vaticana figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, sparì in circostanze misteriose all’età di 15 anni.

Quella che all’inizio poteva sembrare come un'”ordinaria” sparizione di un’adolescente, magari per un allontanamento volontario da casa, divenne presto uno dei casi più oscuri della storia italiana e della storia vaticana, che coinvolse lo stesso Stato Vaticano, lo Stato Italiano, l’Istituto per le Opere di Religione (IOR), la Banda della Magliana, il Banco Ambrosiano e i servizi segreti di diversi Paesi; la reale natura dell’evento a tutt’oggi non è ancora stata definita.

Dossier reale o strumentale, emesso da qualcuno per creare scompiglio in Vaticano?Di tutto ciò, resta il mistero. E le smentite veementi dello stato papale.

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