Ponti sul Po e siccità: se ne è parlato in Provincia. Premiato Ispettore capo Polizia Provinciale, Maurizio Mobilia

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In apertura di seduta il Presidente Fritelli ha consegnato un encomio ufficiale all’Ispettore capo della Polizia Provinciale Maurizio Mobilia, che sì è distinto nell’agosto scorso per il soccorso prestato a una vicina nel corso di un incendio, incurante del pericolo.

L’ Ispettore capo della Polizia Provinciale Maurizio Mobilia ha ricevuto stamattina dalle mani del Presidente della Provincia Filippo Fritelli un encomio ufficiale. La cerimonia si è svolta in Piazza della Pace, in apertura della seduta del Consiglio provinciale e vi ha preso parte anche il Dirigente della Polizia Provinciale Sergio Peri.

L’Ispettore Mobilia, nella serata di sabato 14 agosto scorso a Soragna nonostante fosse fuori servizio, dava prova di elevato senso civico e coraggiosa determinazione.
Accortosi, insieme ad un altro cittadino di origine senegalese, dello svilupparsi di un incendio nell’appartamento di una vicina di casa, interveniva prontamente e poneva in salvo la signora che, in stato confusionale per l’intossicazione da monossido di carbonio, non voleva abbandonare la sua abitazione.
Successivamente, sempre insieme all’altro soccorritore, incurante del pericolo, rientrava nell’appartamento avvolto dal fumo alla ricerca delle figlie della proprietaria, che per fortuna non erano presenti in casa al momento dell’incendio, e usciva quindi dall’appartamento solo dopo aver accertato che non fossero presenti altre persone.
L’Ispettore capo veniva successivamente ricoverato per essere sottoposto a trattamento in camera iperbarica presso l’ospedale di Vaio.

Il Consiglio Provinciale è poi proseguito con le comunicazioni dei Consiglieri.
La Delegata al Patrimonio e Sindaca di Colorno Michela Canova (PD) ha relazionato sull’incontro relativo al ponte sul Po svoltosi venerdì scorso a Casalmaggiore, presenti i rappresentanti delle Regioni Lombardia ed Emilia – Romagna. “Ora la partita diventa nazionale, Stato e Regioni avranno un confronto sul tema, perché la dimensione economica dell’intervento supera le possibilità non solo delle due Province di Parma e Cremona, ma anche delle due Regioni – ha spiegato Canova – Nel frattempo si sta esplorando la soluzione del ponte di barche, che esisteva all’inizio degli anni 60, per mitigare le conseguenze negative di questa chiusura, che non sarà breve. In settimana incontrerò il Prefetto, perché tale ipotesi richiede il coinvolgimento del corpo del Genio Pontieri dell’Esercito.”

Il Dirigente del Servizio Viabilità Annoni, che ha partecipato a un incontro tecnico, ha riassunto la situazione: due travi spezzate avevano portato all’istituzione del senso unico alternato sul ponte; durante i controlli, si è spezzata una terza trave si è quindi resa necessaria la chiusura completa. La struttura in cemento armato precompresso ha ormai superato il limite dei 60 anni di età, che coincide mediamente con il periodo massimo di validità del cemento utilizzato in quegli anni. Da un primo sondaggio visivo e sonoro sulle 163 travi è emerso che ben 77 hanno dei problemi. Ora si procede con indagini più invasive ed entro un mese si capirà com’è la situazione dell’interno delle travi, quindi quale intervento occorra e con che costi. Annoni ha specificato che il ponte è per 2/3 di proprietà della Provincia di Parma e che il danno è per la maggior parte dalla nostra parte; inoltre la Provincia di Cremona, non avendo approvato il bilancio, non ha capacità di spesa, quindi le verifiche sono ora tutte a nostro carico. Annoni ha ricordato anche che 12 anni fa vennero compiute indagini accurate sul ponte da parte dell’Anas, e che allora le travi non avevano problemi, quindi all’epoca si puntò sul consolidamento delle pile e la regimazione delle acque. Ora si cercherà di capire se il ponte può almeno sopportare il traffico leggero e se sia possibile potenziare il servizio pubblico su ferro e gomma per ridurre i disagi.

La consigliera Manuela Grenti (Insieme per il territorio) ha poi aggiornato il Consiglio sul tema della crisi idrica e del mutamento climatico, temi su cui si lavorerà di concerto con le Province di Reggio e Piacenza, e su cui si sono già svolti due incontri in Provincia, con i Sindaci e l’Assessore Regionale Gazzolo. Vi è l’impegno dell’Assessore regionale a portare avanti una riflessione su azioni di lungo periodo, come lo sbarramento sull’Enza alla Stretta delle Gazze di Vetto. Il coordinamento tecnico sarà affidato al Consorzio di Bonifica.

Il consigliere Agoletti (Provincia Nuova) intervenendo sul caso dell’autista Tep colpito in servizio, gli ha espresso la sua solidarietà e ha chiesto, partendo da questo e da altri episodi che ha definito”conseguenza anche di una immigrazione non controllata”, di valutare la possibilità del coinvolgimento diretto del Corpo di Polizia provinciale per un’azione di presidio dell’area di Piazza della Pace, in cui sorge il Palazzo della Provincia.
Il Dirigente della Polizia Provinciale Peri ha risposto che vi è un problema di competenza (alla Polizia Provinciale compete la vigilanza sulle aree extraurbane) e di organico: vi sono solo 11 agenti, contro le centinaia del Comune di Parma, e tali agenti ora sono impegnati massicciamente sui ponti sul Po, ad esempio sui controlli di portata dei camion.

Il consigliere Allodi (Ipt) ha chiesto conto del finanziamento della Regione per il Ponte Verdi sul Po. Il dirigente Annoni ha risposto che la Regione ha deliberato lo stanziamento di un milione di euro circa, a cui si aggiunge il milione della Provincia; ora si lavora per attivare al più presto un cantiere da 2 milioni di euro.

Quindi il Consiglio ha approvato, con l’astensione di Agoletti, Arduini e Bianchi (PN), una modifica al Regolamento sull’Imposta Provinciale Trascrizione, per recepire la normativa su due temi: da un lato le agevolazioni per ipovedenti e altre categorie protette nell’acquisto dell’auto e dall’altro la riduzione dei costi per le imprese, analogamente a quanto stabilito da altre Province confinanti.

E’ stata rinviata a lunedì prossimo la prevista variazione di bilancio, per consentire di introitare alcuni proventi dalla Regione, e di conseguenza anche l’adeguamento Piano delle opere pubbliche e il riconoscimento di un debito fuori bilancio a causa di sentenza esecutiva.

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