Anpi Parma: “Sicurezza? Alla paura si risponde con la cultura della storia, non con l’odio”

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“Una città sicura, è una città libera dalla paura”. Questo il monito che lancia Anpi Parma, l’associazione dei partigiani che non ci sta a sentir parlare, nella città delle barricate, di fascismo, liberare la città, risposte alla paura con la violenza.

Il pensiero degli ultimi custodi della lotta al fascismo, lo riassume, in avvio di un incontro pubblico su sicurezza e lotta civile alla paura,  Aldo Montermini:

Questo il comunicato con cui ANPI chiama alla riflessione la città:

“Casapound, i cui membri amano definirsi fascisti (non importa di quale millennio), un gruppo che predica concetti di tipo razzista e xenofobo, invita in questi giorni i cittadini di Parma a marciare per chiedere più sicurezza. Lo fa, però, evitando di “metterci la faccia”, abbandonando improvvisamente la spavalderia con la quale si è presentata alle elezioni amministrative qualche mese fa.

“Riprendiamoci la nostra città” è lo slogan che compare sulla locandina, ma di quale città parla?

Parla di una città rinchiusa in se stessa e nelle sue paure. Una città dove il diverso è guardato con sospetto e comunque rappresenta sempre qualcosa da temere e possibilmente gettare via (“la feccia” appunto). Una città dove “lo straniero” diventa ancora una volta il capro espiatorio assoluto. Una città incapace di altruismo. Alla fine una città ancora più insicura e ancora più pericolosa.

Questa non è la città che vogliamo. Questa non è la città antifascista delle Barricate, non è la città che ha combattuto contro il nazismo e il fascismo durante la seconda guerra mondiale, che è rinata con coraggio e passione dopo il conflitto contribuendo al consolidarsi dell’Italia repubblicana.

Quella che vogliamo è una città aperta. Consapevole. Solidale. Capace di dialogo e passione. Capace di riflettere. Capace di impegnarsi, di divertirsi. Capace di affrontare democraticamente anche le sue paure. Una città prima di tutto sicura di se stessa e perciò una città sicura.

Condividiamo le preoccupazioni di fronte ai fatti di cronaca degli ultimi tempi, la difficoltà di comprendere, la fatica di dare un senso.

Il diritto alla sicurezza appartiene a tutti gli abitanti di Parma.
La sicurezza è un diritto di ciascun individuo, sancito dalla Carta Universale dei Diritti Umani , sancito dalla nostra Costituzione e, pertanto, esigibile.

Anche l’Anpi chiede più sicurezza per tutti ma nel rispetto dei valori costituzionali di uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale. E in nome di questi valori chiama a raccolta i cittadini perché ci si impegni, tutti insieme, per la rinascita civile, culturale e politica della comunità. Contro quelle paure che, in una società in crisi come è la nostra, rischiano di venire imbrigliate nelle maglie del più becero razzismo.

Invitiamo i cittadini tutti, le istituzioni e le forze politiche democratiche a vigilare affinché la prevista marcia non sfoci in una manifestazione che Parma non può tollerare e a raggiungerci, tutte e tutti coloro che credono nella democrazia (di qualsiasi etnia o nazionalità essi siano), alle 18:00 di mercoledì 13 settembre nella nostra sede di p.le Barbieri 1/a per organizzare assieme la risposta più adeguata al bisogno di sicurezza che oggi esprime la nostra città.

Una città libera dalla paura perché più sicura, una città più sicura perché libera dalla paura”.

Presenti all’incontro, gremito nonostante l’orario pomeridiano, a dimostrazione che esiste ed è ancora forte la Parma vecchia maniera, quella che fa cultura della storia e non dell’odio, perchè la storia siamo noi, anche numerosi esponenti della politica locale, come il consigliere comunale aggiunto Marion Gajda e le consigliere Pd e Parma Protagonista Daria Jacopozzi e Roberta Roberti. 

 

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