Etichettatura- Romanini (PD): “Dopo grano e riso, presto quella del pomodoro”

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 “Con la firma da parte dei Ministri Martina e Calenda dei provvedimenti che introducono la sperimentazione per due anni del sistema per l’indicazione dell’origine del riso e del grano per la pasta in etichetta, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero-caseari, è stato compiuto un passaggio storico che ha pone l’Italia all’avanguardia in Europa nell’impegno ad assicurare ai consumatori la massima trasparenza sui prodotti acquistati e nella tutela delle produzioni di qualità fondamentali per l’agroalimentare Made in Italy”.

Lo ha dichiarato il deputato Giuseppe Romanini, componente della Commissione Agricoltura.

“Quello per l’etichettatura delle produzioni agricole è un impegno che risponde a quella larga parte di italiani (oltre l’80%) che considera importante conoscere l’origine delle materie prime. Un impegno che abbiamo assunto, insieme al Governo, e che vogliamo sia progressivamente allargato anche alle altre filiere di qualità dell’agroalimentare italiano” – ha spiegato – “per questa ragione auspico che prima della sospensione estiva dei lavori parlamentari la nostra Commissione possa approvare la risoluzione, di cui sono proponente e primo firmatario, sull’estensione anche a tutta la filiera del pomodoro da industria l’etichettatura di origine obbligatoria”.

“L’obbligo di indicare l’origine della materia prima per la passata di pomodoro, introdotto nel 2006 e rafforzato nel 2014, deve ora applicarsi anche agli altri prodotti della filiera del pomodoro da industria, completando il percorso normativo iniziato con la legge 28 luglio 2016, n. 154 (cosiddetto Collegato agricolo). Qualità distintiva e chiarezza nei confronti dei consumatori sono elementi dai quali non possiamo prescindere: anche per questo quella italiana rappresenta oltre 55 per cento della produzione europea di pomodoro”.

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