Mai più casi Parma, capitolo ennesimo: Viterbese esclusa dalla Coppa Italia (e non solo?)

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“Mai più casi Parma”. Lo ha strillato Carlo Tavecchio, gridando giustizia per una squadra che fallita e retrocessa continuava a giocare e batteva la Juventus capolista e scudettata, mettendo un altro tassello alla propria storia.

“Mai più casi Parma”, strillava Damiano Tommasi, mentre iniziava il fuggi fuggi di giocatori, Cassano per primo, mentre l’Assocalciatori cercava di tenere insieme le redini sfilacciate di un gruppo allo sbando.

Eppure siamo ancora qua. Siamo sempre qua. Il Parma è risorto, sicuramente non grazie a cotante promesse, il Latina affondato. Tante altre compagini, hanno rischiato di affogare tra i debiti e i banditi vestiti da patron.

Ora tocca alla Viterbese: il comunicato della Lega Calcio è impietoso quanto lapidario. Al posto della Viterbese Castrense (Lega Pro, Girone A), alla Coppa Italia 2017/2018 prenderà parte il Pro Piacenza.

Nei giorni scorsi, tramite un comunicato ufficiale, Piero Camilli, il vulcanico (e discusso) ex patron del Grosseto, aveva fatto sapere di aver regolarmente iscritto la società alla Lega Pro, seppur in assenza, di fatto, di una rosa di calciatori e di un tecnico, oltre che di un progetto che possa considerarsi tale.

Oggi, la doccia fredda: non è dato sapere (al moment0) se manchino termini, fidejussioni o garanzie. Ma per l’ennesima volta il calcio a Viterbo affonda, tra tragattini e manager improvvisati. Ma no, mai più casi Parma, disse quel tale. Che è stato rivotato, e lasciato li.

A ridere di noi, e delle sue promesse.

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