Luca, parmigiano a Kos: “Vi racconto l’inferno del terremoto”

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Abbiamo sentito tremare, poi siamo corsi in giardino, ed abbiamo passato la notte lì, svegli, in attesa di notizie. Paura? Tanta, tantissima” – chi parla è Luca, parmigiano in vacanza a Kos, Grecia, che chiede un parziale anonimato per la serenità della propria bambina, che ha vissuto con lui l’incubo del terremoto nell’isola greca.

“Abbiamo sentito due fortissime scosse, ci hanno detto che è stato lanciato l’allarme tsunami, ci hanno parlato di danni a molti immobili storici. Siamo usciti, rimasti fuori, impauriti. Le scosse di assestamento sono state forti…”.

“Stiamo bene” – sottolinea Luca, in vacanza con la figlia. “Dovevamo tornare oggi, venerdì” – spiega con un filo di voce. “Ora non lo sappiamo. Hanno spostato il volo, doveva essere in mattinata, poi ci hanno detto alle 15, ora alle 16”.

“L’aeroporto è danneggiato, i trasporti difficili, siamo in balia degli eventi, aspettiamo e speriamo. Ci hanno detto che i voli sono ripartiti, confidiamo di rientrare”.

Sani, intonsi. “Assolutamente sì. Mia figlia ora non sembra spaventata, vedremo questa sera come sta, e nei prossimi giorni, spero non le rimanga un trauma”.

IL TERREMOTO RACCONTATO DALLE AGENZIE – Panico, crolli, e circa 200 feriti dopo il terremoto di magnitudo 6.7 nel Mar Egeo: 120 sull’isola di Kos e 70 a Bodrum, sulla costa turca. Dei feriti nella località turistica greca, almeno tre sono considerati gravi. Due turisti sono morti, un cittadino turco e uno svedese. La scossa si è verificata alle 1,31 ora locale (mezzanotte e mezza in Italia).

Questo il primo bilancio del terremoto che nella notte ha scosso l’isola greca di Kos, dove ci sono state appunto le due vittime e la maggior parte dei feriti: l’isola è praticamente devastata, con crolli diffusi e edifici pericolanti.

Un pontile di un bar sull’acqua è crollato, isolando gli avventori su una piattaforma pericolante sul mare. Molti sono stati messi in salvo dalla Guardia Costiera e dai vigili del fuoco. È caduto anche il soffitto di un caffé ed è probabile che proprio lì ci siano stati i due morti e un numero imprecisato di feriti. Nei crolli che si sono verificati in tutta l’isola, però, potrebbero esserci state altre vittime, alcuni tweet parlano di almeno 5 morti.

Secondo le tv turche, oltre a Bodrum altre persone 20 sono state medicate a Datca, sulla sponda opposta del golfo di Gokova. Intanto “l’Unità di crisi della Farnesina e l’Ambasciata d’Italia ad Atene sono al lavoro da questa notte per escludere la presenza di connazionali tra le vittime del sisma”, spiega in una nota il ministero degli Esteri. Kos è una meta richiesta. Sette ragazzi reatini in viaggio per la maturità si sono spostati in una zona dell’isola più sicura e lontana dal mare. “Al momento – ha detto uno dei genitori – non possono lasciare Kos, l’aeroporto è fuori uso, hanno avuto molta paura ma stanno tutti bene”.

Poco dopo la scossa, seguita da altre di minore intensità, le strade di Bodrum, in Turchia, sono state allagate, sia pure non in maniera catastrofica, dalle onde anomale arrivate dal mare.

La scossa è stata chiaramente avvertita anche nelle altre isole greche, come Rodi e Creta, e in gran parte della costa meridionale turca, considerata meta turistica ancora “lontana” dalle paure del terrorismo e dalla difficile situazione politica in Turchia. Molti turisti si sono accampati fuori dagli alberghi e dai villaggi turistici per trascorrere il resto della notte, tenuti svegli però dallo sciame sismico che continua a far tremare la terra.

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