Centro cure progressive Langhirano: è scontro Legacoop – Ausl. E Proges licenzia

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È scontro sul Centro cure progressive di Langhirano.

Legacoop critica la scelta dell’Azienda Usl di reinternalizzare il servizio: l’associazione delle cooperative parla di “decisione incomprensibile”, di “unilaterale sospensione del servizio”, che costringe la cooperativa Proges a licenziare 6 persone.

Replica  l’Ausl: “Non c’è stata nessuna scelta unilaterale. La decisione di trasferire la gestione del Centro di cure progressive di Langhirano dall’Asp all’Ausl è frutto di un percorso condiviso l’obiettivo è valorizzare i percorsi di integrazione e lo sviluppo delle attività del centro con quelle della contigua casa della salute di Langhirano”.

Ma scendono in campo i sindacati.

La nota di Legacoop Emilia Ovest – Legacoop esprime preoccupazione per la “scelta unilaterale dell’Asl di reinternalizzare il servizio del centro cure progressive di Langhirano”.

La scelta, che tra l’altro viene in via generale invocata da più parti al fine di ricondurre sotto il controllo diretto pubblico i servizi in appalto, ha costretto la cooperativa Proges ad avviare una procedura di licenziamento collettivo per sei lavoratori del centro.

Per Legacoop Emilia Ovest si tratta di una mossa unilaterale che contesta anche nella sostanza oltre che per il metodo. “La qualità del welfare nel nostro territorio è indubbiamente un bene di tutti, ma è anche frutto di decenni di innovazioni e di e scelte condivise, alle quali anche la cooperazione sociale ha dato un suo contributo fondamentale. Da molti anni il ruolo della cooperazione sociale nelle politiche di welfare della nostra regione è riconosciuto, e apprezzato.

Nel rapporto pubblico-privato, considerato da decenni fondamentale per mantenere alta la qualità del welfare regionale, le cooperative sociali hanno sempre fatto la loro parte di collaborazione con il servizio pubblico, con capacità di innovazione, professionalità e investimenti di tutto rilievo”.

Per questo, conclude Legacoop Emilia Ovest, un passaggio come quello di Langhirano segnala una “non condivisibile inversione nelle politiche del welfare, sempre caratterizzate da una proficua collaborazione tra il pubblico e il privato sociale. Alla luce sia delle scelte politiche ormai consolidate, sia dei risultati ottenuti da questa collaborazione, la decisione presa dall’Asl appare incomprensibile”.

Alla comunicazione “tardiva e unilaterale di sospensione del servizio da parte dell’Asl, la cooperativa non ha potuto che rispondere, con profondo rincrescimento, con una procedura di licenziamento, constatando il disinteresse del pubblico per la sorte lavorativa dei lavoratori coinvolti. Si crea ora una situazione non promettente per i lavoratori interessati, e uno scenario preoccupante per quanto riguarda il modo di affrontare i problemi del welfare, che sono i problemi di tutti i cittadini”.

La replica dell’Azienda sanitaria – “Non c’è stata nessuna scelta unilaterale. La decisione di trasferire la gestione del Centro di Cure Progressive di Langhirano dall’Asp all’Ausl è frutto di un percorso condiviso, nell’ambito del Comitato di Distretto Sud-Est – organismo deputato alla definizione della programmazione dei servizi socio-sanitari – con Amministratori locali e la stessa Asp, titolare del servizio. L’orientamento dei Sindaci soci Asp di perfezionare la decisione in argomento è noto da tempo ed è stata formalizzata all’AUSL con nota del 16 dicembre 2016.

Il confronto sopra citato è durato oltre un anno nel corso del quale si sono svolti numerosi incontri tra l’AUSL e le Organizzazioni Sindacali (di Sanità ed Enti locali). L’AUSL ha fin da subito interagito con l’Asp affinché il passaggio – da soggetto pubblico (Asp) ad altro soggetto pubblico (Azienda sanitaria) – si svolgesse nel pieno rispetto delle norme che regolano la Pubblica Amministrazione e quindi anche nel rispetto dei diritti dei lavoratori coinvolti.

A seguito della volontà espressa dai Sindaci soci Asp, avallata dal Comitato di Distretto Sud-Est, la scelta dell’Azienda USL è stata quella di valorizzare i percorsi di integrazione e lo sviluppo delle attività del Centro con quelle della contigua Casa della Salute di Langhirano, per potenziare i percorsi di cura a favore degli ospiti.

L’Azienda USL conferma il valore dell’integrazione con il privato sociale e la cooperazione. Innumerevoli sono le esperienze – nell’assistenza agli anziani, ai disabili, ai minori, ai malati psichiatrici – che hanno visto i servizi dell’AUSL non solo collaborare in modo positivo, ma anche co-progettare servizi innovativi con il terzo settore. Ne è recente testimonianza l’esperienza della Fattoria di Vigheffio e il tavolo aperto con le compagini sociali, per ulteriori progetti di sviluppo. La Direzione dell’AUSL rimane sorpresa per le affermazioni di Legacoop, in particolare per quanto attiene alle politiche di welfare”.

Scende in campo il sindacato –  “È di queste ore l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo di parte del personale socio-sanitario di Proges operante sui servizi di ASP Sud Est in Langhirano.

Il prossimo lunedì 24 luglio le organizzazioni sindacali incontreranno i lavoratori/trici in Assemblea presso l’Hospice per decidere le iniziative in difesa del posto di lavoro.

Soltanto una ventina di giorni fa la CGIL aveva tenuto in Langhirano una iniziativa pubblica alla presenza dell’Assessore regionale Dott.ssa Emma Petitti denunciando ritardi, l’opacità nell’assunzione delle decisioni sui servizi socio-sanitari del territorio e paventando i rischi occupazionali.

FP CGIL ritiene in ogni caso che qualità dei servizi e diritto al lavoro possano e debbano essere inscindibili e chiederanno a tutti gli attori in campo di assumersi le conseguenti responsabilità”.

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