Le soluzioni più affidabili e meno invasive per il consolidamento delle fondazioni e la soluzione definitiva del problema delle crepe nei muri.
Il consolidamento fondazioni è particolarmente importante per il nostro territorio italiano che è in buona parte interessato da dissesti idrogeologici di varia natura: i cambiamenti climatici con estremi periodi di siccità ed alluvioni ogni anno aumentano e si intensificano. A questo va sicuramente aggiunto che nei centri storici non mancano problemi legati a perdite della rete idrica e fognaria che rammolliscono e dilavano il suolo. È quindi facile capire come buona parte del patrimonio edilizio italiano sia interessato da dissesto, con crepe e lesioni sui muri, dovute a cedimento del terreno e delle fondazioni.
A tal proposito è di recentissima attualità, a seguito del crollo drammatico della palazzina a Torre Annunziata, l’annuncio del Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che ha dichiarato che per gli edifici sarà obbligatorio il certificato di stabilità, un po’ come avviane attualmente con la certificazione energetica degli immobili. I costi della certificazione Delrio ha sottolineato, tramite il Sisma Bonus, saranno detraibili all’85%.
È una notizia molto importante in quanto da anni il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e chiede l’istituzione del fascicolo del fabbricato. Uno strumento determinante per conoscere le criticità di un edificio.
Le crepe nei muri sono infatti un sintomo molto importante che non va trascurato. Per fortuna non sempre le lesioni e le fessurazioni creano un pericolo vero e proprio per la stabilità, però è fondamentale che a valutare il quadro fessurativo e gli eventuali rimedi sia un tecnico specializzato o meglio un team di professionisti che va dal Geologo all’Ingegnere Strutturista.
Appare ovvio che la prevenzione in questi casi dovrebbe essere la prima cosa e quindi il rispetto della normativa e la manutenzione di edifici, reti idriche e fognarie etc…. è la migliore arma per evitare che questi problemi si manifestino. Quando però il problema è già presente sono principalmente due le tipologie di intervento per il consolidamento fondazioni che si possono attuare:
- consolidamento del nodo terreno – fondazione con iniezione di resine espandenti
- sottofondazioni profonde con micropali in acciaio che trasferiscano i carichi in profondità a terreni stabili.
Consolidamento di un edificio di civile abitazione con iniezione di resine a lenta espansione SYSTAB
Consolidare le fondazioni di una abitazione civile può non essere semplice, soprattutto se si tratta di una casa finita e abitata e se i cedimenti riguardano sia muri perimetrali che interni.
Il sistema basato sull’iniezione di resine a lenta espansione è una delle tecnologie meno invasive presenti sul mercato in quanto consente di consolidare il nodo – terreno fondazione eseguendo perforazioni di 25 mm di diametro, mediante attrezzature manuali che possono essere impiegate agevolmente anche all’interno senza scavi o demolizioni di alcun tipo.
Recentemente è stato eseguito il consolidamento di una abitazione civile sita in provincia di Firenze, sulle colline di Impruneta. Il fabbricato presentava cedimenti differenziali estesi a tutta una porzione della struttura, verosimilmente causati dalle infiltrazioni di acqua provenienti da una vecchia cisterna di raccolta delle acque piovane sita nella porzione più a monte della casa.
Le iniezioni di resine hanno consentito di:
- riempire i vuoti e compattareil terreno rammollito dall’acqua
- riattivare completamente l’impronta fondale dell’edificio
- migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno argilloso riducendo i fenomeni di ritiro e rigonfiamento tipici di questi materiali.
L’intervento esteso a circa 60 metri lineari di fondazione ha richiesto 4 giorni lavorativi ed è stato eseguito monitorando la struttura con livelli laser ed eseguendo in corso d’opera la verifica dei risultati mediante esecuzione di prove penetrometrichepre e post iniezione.
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