Duplice omicidio a San Leonardo: preso Solomon Nyantakyi, confessa il trucido omicidio della madre e sorellina

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Dal momento del ritrovamento dei cadaveri martoriati di coltellate della madre, Patience Nfum, e della sorellina 11enne, Magdalene Nyantakyi, si erano perse le sue tracce. Solomon Nyantakyi, il 21enne giocatore di calcio ed ex crociato nelle giovanili, era il principale indiziato dell’omicidio avvenuto al civico 21 di via San Leonardo nel pomeriggio di martedì 11 luglio. Solomon è stato fermato la mattina successiva, intorno alle 9, dalla Polizia Ferroviaria alla stazione di Milano.

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Dopo un breve interrogatorio il ragazzo ha confessato il duplice omicidio. Un delitto particolarmente cruento, fatto da decine e decine di fendenti, con almeno due armi da taglio, sui corpi della donna e della bambina. Le armi, ritrovate in quell’appartamento all’ultimo piano del condominio, sembrano essere un coltello e una mannaia. Lame usate con una furia cieca che ancora non trova un movente. Le indagini per scoprire il perché di così tanta violenza e accanimento sono ai primi accertamenti. Dopo il gesto Solomon ha pulito le lame dei coltelli.

Per il giovane è stato convalidato l’arresto richiesto dal PM di Parma, Paola Dalmonte. Per tutta la giornata è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Polfer poi in serata è stato poi trasferito nel carcere di San Vittore. Le indagini preliminari infatti passano alla competenza del capoluogo lombardo. Per lui è stato assegnato anche un avvocato d’ufficio del foro di Milano.

Solomon e’ stato rintracciato a Milano grazie alle telecamere di videosorveglianza poste della stazione di Parma, che lo hanno filmato mentre prendeva il treno. Ancora non è chiaro quale fosse la sua meta definitiva. Scattate le ricerche del principale indiziato, una pattuglia della polizia milanese è stata attirata dal comportamento anomalo del ragazzo, fermo a un binario da cui non sarebbero partiti treni. Quel ragazzo che alla vista delle divise ha tentato di coprire il volto con le mani per pochi secondi. Gli agenti l’hanno fermato e ritrovato senza documenti, addosso solo uno zainetto verde contenente una felpa, un ombrello e poco denaro. Niente cellulare, rimasto muto e irraggiungibile da dopo il delitto. Condotto in Questura e identificato, dopo poco, ha confessato l’omicidio. Non avrebbe proferito molte parole, solo un “sono stato io, avevamo litigato”. Poi un lungo silenzio seduto nelle camere di sicurezza della stazione con la testa tra le mani.

Prima di raggiungere Milano Solomon ha passato la notte tra treni e stazioni. Ha raggiunto Bologna, poi Ravenna, Rimini, infine Milano. Un giro, sembra, senza meta, solo una disperata fuga senza lucidità.

Oggi, 12 luglio, presso la Procura di Parma, il procuratore Antonio Rustico, il questore, Riccardo Piovesana, il comandante della Squadra Mobile di Parma, Cosimo Romano e il capo della Polfer milanese, Francesco Costanzo, hanno fornito ulteriori dettagli sul delitto.

“Non c’erano all’inizio elementi che potessero far pensare a un membro della famiglia come responsabile dell’omicidio” ha dichiarato il procuratore Rustico. Non c’erano quindi recenti liti o dissapori famigliari che potessero far sospettare del figlio. Come riferito anche dai vicini e da conoscenti giunti davanti al civico 21 di via San Leonardo la notte della scoperta dei cadaveri, era una famiglia normale e all’apparenza felice. Ma ben presto la sospetta irrintracciabilità del figlio maschio minore, Solomon, hanno aperto una strada di indagini finita poi in conferma. Determinanti anche i video delle telecamere di sicurezza pubbliche e private della zona che immortalano il giovane sul luogo del delitto quel pomeriggio.

L’omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 14 quando una vicina di casa ha riferito di aver sentito delle grida “mamma mamma!”. Grida che tuttavia non hanno fatto sorgere il sospetto di una violenza in atto e per cui non sono state allertate le forze dell’ordine. Il ragazzo era in casa, lo dice l’accertamento sulla cella telefonica del suo cellulare. Alle 16 il ragazzo sarebbe uscito di casa in direzione stazione, poi, alle 16:30 viene ripreso dalle telecamere della stazione. Alle 17 sale sul treno. Cosa sia successo in quelle due ore tra il folle gesto e l’uscita dallo stabile non è ancora chiaro. Sicuramente si è lavato il sangue da addosso, cambiato i vestiti, preparato un piccolo zaino. Quello che è emerso invece da subito è il “feroce accanimento sulle vittime – spiega Rustico – Una scena agghiacciante quella ritrovata dagli agenti e dagli operatori del 118“. Nell’appartamento sembra sia stato infatti ritrovato moltissimo sangue sin dall’ingresso. I due corpi esanimi sono stati ritrovati solo molte ore dopo, intorno alle 20, dal fratello maggiore, Raymond, che rientrava da lavoro.

Solomon era un ragazzo introverso, affetto dalla depressione, che in passato aveva fatto più volte uso di droghe leggere come hashish e marijuana. Qualcuno sussurra anche di abuso di alcool ma nulla che possa far delineare i tratti di un killer. Un giovane per cui si vedeva brillare una splendida carriera nel calcio ma che negli ultimi due anni stava declinando nel limbo tra disoccupazione e sogni infranti. Sembra che la madre lo rimproverasse spesso di rimboccarsi le maniche e cercare un lavoro. Il 21enne ha piccoli precedenti di polizia non imputabili al mondo della droga e ritenuti “irrilevanti” dal comandante della Mobile, Romano, ai fini delle indagini. Nel passato di Solomon quindi non sorgono elementi che possano chiarire il possibile movente. Ritrovati però in casa diversi portafogli vuoti o svuotati. Che sia il denaro la causa del delitto? O cosa stava cercando? La casa infatti è stata ritrovata completamente a soqquadro.

Al momento non ci sono elementi che facciano sospettare il coinvolgimento di terze persone.

Il marito e padre delle vittime, Fred Nyantakyi (camicia azzurra) con zii e parenti

Intanto dall’Inghilterra è arrivato presso la Questura di Parma, intorno alle 13:40, il padre e marito delle due vittime, Fred Nyantakyi. Dopo essere stato dipendente per 15 anni di una azienda di prodotti gastronomici del Parmense, l’uomo ha deciso di tentare la fortuna nella capitale britannica e non aveva nascosto il desiderio di poter trasferire tutta la famiglia. Sconvolto ha rilasciato una lunga dichiarazione agli agenti della Squadra Mobile di Parma.

(Arianna Belloli)

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