Comune, progressioni economiche- Cisl, CSA: “Bene sospensione, ora si torni al dialogo”

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“Passato il tourbillon delle elezioni amministrative, qualcuno all’interno dell’amministrazione del Comune di Parma sembra aver ascoltato quanto sostenuto e richiesto a gran voce da Cisl Funzione Pubblica e CSA, che recentemente avevano inviato per il tramite dei loro uffici legali, una nota puntuale e molto severa nella quale chiedevano la sospensione del procedimento”.
Cisl e CAS commentano il risultato sinora raggiunto sul caso “progressioni economiche del Comune di Pama”. E’ stata infatti sospesa per 60 giorni la procedura avviata dal direttore generale Marco Giorgi.
“Non può leggersi diversamente la determina di sospensione delle Peo e la precedente richiesta di parere che il Comune di Parma ha inviato all’Aran: forse nemmeno chi ha difeso strenuamente la bontà dell’accordo è convinto di quanto aveva sostenuto.
Cisl Funzione Pubblica e Csa avevano già evidenziato le criticità e le fragilità dell’accordo entrando nel merito dello stesso e lasciando ad altri le teorie fantascientifiche sulle diatribe presunte o reali tra dirigenti.

A Cisl Funzione Pubblica e Csa interessa unicamente dare ai lavoratori un accordo che sia legittimo, equo e sicuro.
Ma ripercorriamo la storia.

L’impianto del contratto decentrato nasce già con anomalie fin dal 2016, dove per motivi imprecisati, la decorrenza delle progressioni, a parità di valore economico ipotizzato, cioè 400.000 euro, viene posticipata dal 1 dicembre 2016 all’anno 2017 (1 gennaio), andando ad incidere dunque sulle annualità 2017 e 2018.

Si ritiene che, non essendo ancora terminata la procedura di contrattazione dell’anno 2017, interrottasi in virtù delle elezioni amministrative, non sia possibile poter erogare economicamente i suddetti emolumenti ( a quanto pare da luglio 2017), a meno di non incappare in un possibile danno erariale con relativo recupero nei confronti dei dipendenti.

Dal testo dell’accordo attuale e alla luce della giurisprudenza, in costante evoluzione, sono emersi possibili profili di illegittimità rappresentate, più volte nel corso delle trattative, all’allora direttore generale dr. Giorgi.

Tali osservazioni sono, inspiegabilmente ed incredibilmente rimaste inascoltate. Ciò ci ha stupito, visto il ruolo ricoperto dallo stesso.
Nonostante i nostri rilievi e nonostante le grida d’allarme del Dirigente del Settore Personale, (sul quale, si ricorda, ricadrebbe l’eventuale responsabilità per danno erariale), il direttore generale ha proceduto come un treno lanciato a tutta velocità, ad esautorare il citato dirigente dal procedimento dicharandolo inerte (??), con l’ avallo di siffatto “Comitato dei Garanti” (organo non rinvenibile in alcuna normativa e rappresentante la sola parte datoriale) e ad emanare, in men che non si dica, il provvedimento di adozione delle graduatorie delle progressioni in data 6 giugno. Nel merito, un provvedimento davvero singolare, che in virtù di unasserita e quanto mai singolare applicazione della privacy reca unicamente i numeri di matricola, impedendo agli eventuali controinteressati una possibile verifica dell’azione amministrativa.

Cisl Funzione Pubblica e Csa per il tramite dei loro uffici legali hanno trasmesso una nota, suffragata dalla giurisprudenza, all’Amministrazione : questa ha poi determinato, come noto, in via di autotutela, la sospensione del procedimento, onde evitare possibili conseguenze contabili.

Ci teniamo a chiarire che la sospensione è un atto di garanzia nei confronti dei dipendenti e dell’amministrazione stessa. Il nostro interesse è, unicamente, quello di addivenire ad un contratto equo (equità vuol anche dire legittimità) e scevro da possibili conseguenze, soprattutto sul piano giudiziale.

Sullo sfondo, non si comprende francamente il silenzio assordante della Uil e la posizione della Cgil, i quali parimenti, in questi mesi, non hanno mai dialogato sui dubbi da noi esposti, preferendo, forse, salire sul treno in corsa lanciato a tutta velocità.

Cgil ritiene inaccettabile che le guerre tra dirigenti si scarichino sui lavoratori, addirittura, ritiene lesivo dell’ autonomia contrattuale delle parti, il provvedimento di sospensione delle graduatorie.

E’ a quanto pare intenzionata a chiedere consulenza al proprio servizio legale per ottenere il rispetto dei contratti regolarmente sottoscritti dalla Delegazione Trattante: poco importa, aggiungiamo noi, se la motivazione del provvedimento riguarda il danno erariale e la necessità di rettifica delle graduatorie per errori materiali rilevati dal Settore Personale stesso.

Tutto ciò premesso, sarà nostra cura – alla ripresa delle trattative – partecipare attivamente alla stesura di un testo che eviti le criticità riscontrate ad ora, fornendo la più fattiva collaborazione, nella speranza, questa volta, di essere ascoltati da un’amministrazione che auspichiamo voglia porsi in una condizione di discontinuità rispetto al passato.
Quello stesso passato che ha generato problemi e non soluzioni, nella logica autoreferenziale di chi vuole andare avanti a tutti i costi”.

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