Comune, scatti di carriera: anche per 4 vigili caso Bonsu. Procedura irregolare? In arrivo ricorso collettivo per gli atti di Marco Giorgi

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Progressioni orizzontali: scatti di stipendio per merito. Fin qui, un atto dovuto da parte dell’ente comunale. Una prima notizia però sta in chi li riceve: tra i 374 premiati, ci sono anche Pasquale Fratantuono,  Giorgio Albertini, Marcello Frattini e Stefania Spotti, quattro dei dieci vigili urbani finiti a processo per il caso Bonsu. Una seconda notizia sta nelle presunte irregolarità di tutte le progressioni in atto nel Comune di Parma.

Bonsu è il ragazzo ghanese fermato al parco Falcone e Borsellino perché scambiato per un pusher e uscito dalla caserma con un occhio nero. Uno scandalo del settembre 2008, una vicenda giudiziaria lunga e ancora non finita: Fratantuono è stato condannato in appello a 4 anni e mezzo, la Spotti a tre anni, Albertini a 2 anni e 8 mesi, Frattini a 2 anni e 20 giorni.

Solo Fratantuono ha fatto ricorso in Cassazione, gli altri, quando la pena sarà esecutiva, tenteranno l’affidamento ai servizi sociali: per ora sono solo stati cambiati di mansione. Fratantuono in amministrazione, Frattini al servizio manutenzioni, Albertini e Spotti alle attività economiche. E promossi.

Insieme a quelle di altri colleghi sono state approvate le promozioni, tutte però destinate a far discutere perché Marco Giorgi, direttore generale del Comune di Parma, ha firmato in prima persona gli avanzamenti di grado, dichiarando “inerte” Donatella Signifredi, dirigente del Settore risorse umane che avrebbe dovuto emanare il provvedimento delle promozioni. Signifredi starebbe valutando anche una denuncia nei confronti di Giorgi. La dirigente non sarebbe infatti inerte, e ha chiesto di rivalutare il contratto decentrato perché vi sono possibili aspetti di illegittimità. Questo sulla base di una recente sentenza di Cassazione che esclude dalla responsabilità erariale i sindacati firmatari di contratti mentre la responsabilità ricadrebbe totalmente sul dirigente del personale che firma gli atti.

Ma non è solo questa l’irregolarità del caso. Sarebbero impugnabili altri elementi tanto da essere quasi pronti già 300 ricorsi.

Venerdì 16 giugno i sindacati Cisl e CSA Ral Parma hanno indetto una riunione straordinaria con i dipendenti comunali per parlare della questione e su come procedere per i ricorsi. Sulle progressioni dei 4 vigili, durante le trattative, il Csa Ral aveva chiesto di apporre la clausola di esclusione dal diritto delle Peo per tutti i dipendenti con sanzioni disciplinari di una certa gravità. Ma le procedure sono andate avanti comunque nonostante i quattro vigili siano stati soggetti a sospensione da stipendio e attività lavorativa per 6 mesi. L’ex vigile Spotti venne anche premiata con l’indennità di responsabilità.

La stessa dirigente avrebbe chiesto inoltre la costituzione di un gruppo di lavoro con la sola delegazione trattante di parte pubblica. Il direttore generale Marco Giorgi ha rifiutato la richiesta sollevandola dagli incarichi e avocando a sé il potere di firma delle graduatorie costituendo a sua volta un comitato dei garanti formato da lui stesso, il comandante della Municipale Gaetano Noe, il dirigente Servizio promozione del territorio e progetto UNESCO, Gabriele Righi e il dirigente del settore pianificazione e sviluppo del territorio del Comune, Dante Bertolini che professionalmente è ingegnere e fa sollevare dei dubbi sulla sua preparazione in diritto del lavoro. Secondo alcuni dipendenti comunali l’anomalia di questo comitato sta nel fatto che l’organo non e previsto da nessuna normativa e garantisce solo una parte, quella datoriale, cioè il Comune, e non i dipendenti che non vengono infatti rappresentati nel tavolo.

Un’ultima questione riguarda il fondo instaurato per pagare le progressioni che non sono ancora stati stanziati perché manca l’avallo dei sindacati. I dipendenti perciò si chiedono come si giustificherà il Comune se emergerà che i contratti erano illegittimi come sostiene la dirigente Signifredi? Dovranno restituire i soldi? I dipendenti esclusi stanno valutando quindi il ricorso collettivo e la riunione di venerdì potrebbe aprire un nuovo capitolo di questa delicata situazione.

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2 Commenti

  1. Il Partito Comunista interviene in merito alla difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune di Parma. Lavoratori che hanno portato avanti e valorizzato i servizi pubblici nella buona e cattiva sorte di chi ha amministrato la nostra città, lavoratori che rappresentano la spina dorsale della macchina comunale.

    Dopo anni di mancato recupero salariale, negli scorsi mesi viene concluso un accordo tra le parti sottoscritto dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali e delle rsu e approvato dai lavoratori che prevedeva la possibilità di avanzamenti economici per una parte di dipendenti. La consapevolezza diffusa era che si trattava certamente di un accordo parziale, ma che dopo anni poteva aprire la strada a nuovi e necessari riconoscimenti economici.

    Ma quando si tratta di riconoscere diritti a chi lavora attraverso i complicati meccanismi di trattativa nel settore pubblico, con la collaborazione di tutti i sindacati non conflittuali nell’ approvare i diversi e sempre più restrittivi vincoli posti negli anni dai vari governi (dal centro-sinistra al centro-destra) volti a valorizzare la “meritocrazia” ma in altre parole a sostenere la discrezionalità dei dirigenti nella valutazione dei dipendenti e del loro lavoro, allora gatta ci cova!

    Così in prossimità dell’appuntamento elettorale cominciano i tatticismi amministrativi e sindacali e quell’accordo parziale si trasforma in terreno di dispute da “bottega” dal quale la maggioranza dei lavoratori viene esclusa materialmente e a livello informativo.

    In questa vicenda che penalizza i lavoratori e le lavoratrici si inserisce a chiusura la ciliegina sulla torta di veder riconosciuto il meccanismo premiante non solo ad una ristretta minoranza ma anche a quei casi isolati fortunatamente che nella loro carriera qualche danno all’Amministrazione ed al corpo sociale della città l’hanno procurato e per i quali sono stati riconosciuti colpevoli dai diversi ordini di giudizio, parliamo degli ex agenti della polizia municipale protagonisti del caso Bonsu.

    Il Partito Comunista invita i lavoratori e le lavoratrici del Comune ad unirsi ed organizzarsi in un fronte di rivendicazione e di lotta che superi l’attuale sistema della rappresentanza, per vedere riconosciuti i propri diritti e per costruire un’alleanza necessaria con quelle fasce di popolazione che usufruiscono dei servizi comunali, ne riconoscono il valore e si battono per il loro mantenimento ed ampliamento.

    Il Partito Comunista sfida chi si candida a governare la città ad assumersi l’impegno concreto nell’ attivare meccanismi di incentivazione economica per tutti i dipendenti comunali, superando il meccanismo meritocratico e discrezionale e le imposizioni normative dei governi nazionali, altrettanto vale per l’impegno nel fare nuove assunzioni e nel garantire migliori condizioni di lavoro ed erogazione dei servizi , inoltre a riconoscere il protagonismo diretto e organizzato dei lavoratori nella difesa dei propri diritti e dei servizi aldilà delle diverse e legittime appartenenze sindacali.

  2. Nei Comuni ci sono soltanto “lavoratori” raccomandati. Mai visto in decenni un concorso regolare e trasparente nella pubblica amministrazione.

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