Le pagelle di Parma – Piacenza

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Il Parma umile si ricorda di giocare da squadra e vince, convince, lascia ben sperare in attesa dei sorteggi.

Le pagelle.

Frattali 6,5: Se la gioca tutta in dieci minuti di assedio. E se la cava con grande sicurezza.

Mazzocchi 6: Resta l’anello debole, quando difende qualche palla la perde. Ma nella sensazione di solidità generale, resta a galla anche lui. (dall’ 86′ Messina ng).

Iacoponi 7: Una roccia insuperabile. Da li il Piacenza non passa, e si innervosisce.

Di Cesare 6,5: Qualche errorino in impostazione, ma sigilla perfettamente la difesa.  (dall’88′ Saporetti ng).

Scaglia 7: Finalmente fa vedere cosa sa fare coi suoi piedi tanto magici. Trascina la squadra, poi una palla deliziosa a Nocciolini per il vantaggio.

Corapi 7: E’ grintoso, cattivo il giusto, sputa anima e cuore. Insegna ai compagni ad essere operai anzichè belli, e, senza presunzione di essere più bravo di Scozzarella, che sostituisce, si dimosra più utile contro una squadra che all’andata l’aveva imbrigliato.

Scavone 6: Ha sui piedi una bella palla per il vantaggio, ma la sciupa. Si preoccupa di chiudere più che di spingere Munari, consapevole che conta dipiù non prenderle.

Munari 6: Fa il suo, in difesa sui calci piazzati e in mezzo al campo per non lasciar passare nulla. Si propone pochino, forse perchè altri lo fanno per lui.

Nocciolini 7: Quando la squadra inizia a spingere con maggiore coraggio, lui si fa trovare prontissimo. Ritrova l’appuntamento con il gol, che è fondamentale. (dal’ 73′ Edera 6,5: veloce, dinamico, sfiora il gol pur avendo pochi minuti a disposizione. Bella scoperta).

Calaiò 6,5: Non segna, ma fa tantissima legna. Generoso, serve Baraye che sciupa una palla d’oro e un’altra che lo manda in rete. Più rifinitore che attaccante, la domanda è solo una: non cerca il gol per paura di sbagliare?

Baraye 7: A lui piacciono i gol difficili. Quello che gli mette lì Calaiò lo schianta sull’esterno della rete, prima aveva tentato un aggancio quasi impossibile, poi si inventa una rete capolavoro. Se non fosse altalenante, sarebbe chissà dove.

All: D’Aversa 7. Si rivede il Parma umile e operaio che aveva costruito per il derby d’andata, con il capolavoro di Reggio. Giocano da provinciale, trascinati dalla grinta di Corapi, senza dimenticarsi di far vedere quanto valore tecnico c’è. E c’è tanto di lui, che le partite da non sbagiare non le sbaglia mai.

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