26 maggio- Incontri: “L’informazione giudiziaria in Italia”, come i media interferiscono con i processi penali

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Venerdì 26 maggio, alle 15 presso la Biblioteca Monumentale del Monastero di San Giovanni, la Camera Penale di Parma presenta “L’informazione giudiziaria in Italia“, un libro bianco sui rapporti tra mezzi di comunicazione e processo penale, curato dall’Osservatorio Informazione Giudiziaria dell’Unione Camere Penali Italiane.

La pubblicazione contiene un approfondito studio del fenomeno dell’interferenza dei media rispetto al processo penale, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze  Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.

Per sei mesi, gli avvocati dell’Osservatorio sull’informazione giudiziaria UCPI hanno raccolto e studiato i dati ricavati da tutti gli articoli di cronaca e politica giudiziaria  pubblicati sui maggiori quotidiani nazionali, secondo criteri e parametri specificatamente individuati.

Il risultato di tale indagine ha messo in evidenza quello che da tempo sostengono i penalisti dell’Unione Camere Penali Italiane. Uno sbilanciamento dell’informazione concentrata prevalentemente nella fase delle indagini preliminari e a favore delle tesi accusatorie.  Rispetto alla fase processuale l’oggetto degli articoli riguarda in misura determinante la fase degli arresti (27,5%) e delle indagini preliminari (36,7%). Solo il 13% delle notizie riguarda lo svolgimento del processo vero e proprio (dibattimento). Quanto alle fonti delle notizie, laddove siano desumibili ovviamente dagli articoli, la maggior parte proviene dall’accusa (33%) e dalla polizia giudiziaria (27,9%). Solo il 6,8% dalla difesa.  Il contenuto degli  articoli  analizzati  risulta connotato da un’impronta colpevolista (29,2%) o comunque si limita a fornire la ricostruzione effettuata dall’accusa (32,9%), per un totale del 62,1% dei casi. Un’impronta neutra, scevra da un appoggio alle tesi dell’accusa o della difesa,  rilevabile nel 24,1% dei casi. Un “taglio” innocentista e’ rilevabile solo nel 3,2% dei casi.

Dal complesso dei dati rilevati risulta come il modo ordinario di fare informazione nel nostro Paese avviene sacrificando i principi costituzionalmente garantiti del giusto processo, della presunzione di innocenza,  del diritto di difesa e quelli fondamentali della riservatezza delle indagini e della privacy.

Interverranno al dibattito che si terra’ presso la Biblioteca Monumentale del Monastero di San Giovanni, a partire dalle ore 15.00, Renato Borzone, Responsabile dell’Osservatorio Informazione Giudiziaria UCPI, Michele  Sapignoli, docente ordinario di Metodologia della Ricerca Politica e Sociale dell’Università di Bologna,  Augusta Iannini, Vicepresidente Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Davide Giacalone, saggista ed editorialista, Lucia Russo, Sostituto Procuratore della Repubblica di Parma.

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