Operai agricoli, rinnovato il contratto provinciale

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Dopo una lunga trattativa ieri è stato rinnovato il Contratto Provinciale degli Operai Agricoli di Parma. In un contesto complicato e nel quale le organizzazioni datoriali agricole hanno sottolineato in ogni modo le difficoltà del settore, le parti hanno comunque confermato una tradizione di buone relazioni che ha permesso di trovare una soluzione condivisa. In tutta Italia, nonostante si tratti di contratti scaduti da quasi un anno e mezzo, solo una minoranza delle provincie ad oggi ha sottoscritto accordi di rinnovo e nella nostra regione prima di noi lo ha fatto solo una provincia.

Più di tremila addetti ottengono da subito un aumento della retribuzione pari al 2% più una quota forfettaria a titolo di arretrati.

Sindacati e associazioni agricole hanno condiviso un modello di sviluppo che punta sulla distintività, multifunzionalità, qualità e sicurezza dei prodotti agricoli, nonché sulla legalità diffusa del lavoro. Tema quest’ultimo fondamentale alla luce delle nuove normative di contrasto al caporalato che utilizzano proprio i contratti collettivi e la loro non applicazione come elementi per misurare lo sfruttamento.

A titolo di welfare contrattuale si aggiungono nuove prestazioni per i lavoratori, come l’indennità per i lavoratori fissi licenziati per motivi economici e buoni libri per i figli dei lavoratori che frequentano le scuole superiori. L’Ente Bilaterale si occuperà anche di organizzare corsi di lingua italiana per i lavoratori stranieri e convenzioni con le ASL locali per le visite obbligatorie. Il nuovo contratto infine recepisce i cambiamenti legislativi legati al part time e alle clausole flessibili, compreso il rafforzamento delle tutele per chi, per motivi di conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro, potrà chiederne la non applicazione.

L’agricoltura di Parma ha tutte le carte in regola per continuare a crescere nelle sue filiere di qualità e questo rinnovo dimostra che gli attori sociali del territorio hanno l’intenzione di continuare ad operare nel rispetto reciproco e nell’interesse comune di lavoratori e aziende.

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