Elezioni- Pizzarotti il preferito con il 36,9%. Sondaggio Ixè mostra lo scenario attuale

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Le elezioni si avvicinano. Si vota l’11 giugno e molti parmigiani saranno ancora indecisi su a chi dare il proprio voto ma un sondaggio di Ixè per Agorà, trasmissione di Rai Tre, mostra lo scenario attuale.

Federico Pizzarotti, il sindaco uscente non più sostenuto dal M5s e che ha fondato Effetto Parma, è accreditato al 36,9% delle intenzioni di voto. Al secondo posto Paolo Scarpa, con una coalizione di civici insieme al PD, con il 20,8%.

Segue Laura Cavandoli (candidata leghista che ha unito il centrodestra: FdI, FI e una lista civica) con il 6,4%. Daniele Ghirarduzzi (del Movimento 5 stelle) al 2,4%.

Ettore Manno (PCI e Rifondazione Comunista) è all’1,9%. Seguono Luigi Alfieri all’ 1,7%,  Filippo Greci al 1,5%, Emanuele Bacchieri (Casa Pound) allo 0.9%, Pia Russo e Laura Bergamini (Partito Comunista), 0,4%.

Sembra quindi, da questo scenario a 23 giorni dal voto, che il mondo del civismo sia stato assorbito dal sindaco Pizzarotti e il suo Effetto Parma.

Sul campione ascoltato il 26% si è dichiarato indeciso o astenuto. Questo vuol dire che tra i cittadini che hanno già deciso per chi schierarsi, il 74% sul totale, 1 su 2 voterà Pizzarotti.

Si apre quindi la possibilità che, nonostante l’ampia scelta tra 10 candidati sindaco per Parma, Pizzarotti possa riconfermarsi anche senza andare al ballottaggio, considerato anche che il 61% del campione sentito ha espresso fiducia nella figura di Pizzarotti.

Diverso lo scenario se si considerano le intenzioni di voto alla lista e non al candidato: Paolo Scarpa con la sua coalizione raggiunge il 35,6%, contro il 32,2% di Effetto Parma. Sintomo forse che il PD è ancora forte e che la lista Effetto Parma ancora troppo poco conosciuta? 

Il Movimento 5Stelle ottiene invece il 9.9% a dispetto del 2,4 del singolo candidato. Sommando le liste facenti capo a Laura Cavandoli (centro destra) la candidata raccoglie il 14,9%.

Tutte le altre liste, civiche e non, sommate tra loro, ottengono il 7,5%.

6 Commenti

  1. Il racconto dei sondaggi recupera spesso logiche mediatiche per appassionare il lettore e il telespettatore, rinunciando alla corretta esposizione, che richiederebbe di evitare la drammatizzazione dei decimali in più o in meno che un partito conquista o perde ogni settimana. Dando per scontato che una narrazione corretta dei sondaggi possa essere di qualche aiuto, visto che casi recenti fanno venire il dubbio che gli stessi sondaggi siano semplicemente inutili. Senza considerare che un’affluenza bassa esclude il ventre molle dell’elettorato, quelli che non sanno cosa votare e magari decidono negli ultimissimi giorni, seguendo uno stimolo immediato. Escludendo il 45% di persone che non si recano al voto, quindi, rimangono in campo solo quelli più interessati alla politica e più vicini a un certo partito. In questo modo, grazie all’affluenza in calo, si esclude una bella percentuale che risponde un po’ a caso. Inoltre spesso le previsioni vengano sconfessate da una percentuale importante di elettori che ha preso la sua decisione nelle ultime due settimane, quando per legge i sondaggi non possono più essere divulgati. E così, i sondaggisti saranno nuovamente alle prese con il dubbio se fidarsi o meno di quanto le persone dicono, se ponderare o meno i loro risultati e se sperare in una bassa affluenza per veder confermate le loro previsioni. Perché oggi sembra che i sondaggi siano affidabili solo la settimana dopo in cui si è andati al voto, quando, come per magia, le rilevazioni tornano a essere conformi con i risultati usciti dalle urne, e sconfessano sempre quelli dei sondaggi.

  2. @Rosanna Spadini: i sondaggi vanno bene solo quando assegnano un’alta percentuale al candidato per il quale “tifiamo” e, cioè, nel suo caso, immagino Ghirarduzzi del M5S? Ma davvero, a prescindere dai sondaggi, lei crede che il M5S porterà a casa, a Parma, più del 2 – 3%, dopo aver vergognosamente ignorato per mesi Pizzarotti, al punto da indurlo a lasciare il movimento, solo perché non aveva comunicato tempestivamente (e secondo me ha fatto bene!) l’avviso di garanzia a proposito dell nomine al Regio che, infatti, si è visto come sono andate a finire??? Dai, siamo seri, sù! 😉

  3. #EffettoPizzarotti uguale #EffettoPD – Pizzarotti è la brutta copia del PD. Infatti da buon camaleonte è un classico sindaco del Partito Democratico, ed ha fatto una politica facsimile a quella di Renzi/Gentiloni: svendita del patrimonio pubblico (Iren, Tep, Ente Fiere), cenetificazione selvaggia (Mall nell’area Fiere, 110 negozi), tariffazione al massimo regionale, privatizzazioni record, favori ad Iren (regalata rete di teleriscaldamento contro il parere dell’Anac), grave crisi del commercio cittadino (centinaia di attività chiuse), criminalità in aumento, mancanza di sicurezza e austerity effetto crisi. Il M5S ha ignorato Pizzarotti, perché non valeva la pena perdere tempo con chi aveva disatteso tutte le promesse elettorali. #EffettoDisastro

  4. Laura Cavandoli (Lega Nord)
    FAKE-SONDAGGIO su Rai3: “senza vergogna e senza verità.”
    Questa mattina, è apparso un sondaggio sulla terza emittente dello Stato, in cui risulterebbe il Sindaco uscente al 36.9%; il candidato della Sinistra al 20.8% e la nostra coalizione ferma al 6.4%.
    Lo stesso istituto demoscopico pubblica le intenzioni di voto nazionali, dove la coalizione che rappresento è al 29.9%.
    Secondo Voi: “è possibile tanta divergenza tra la preferenza nazionale e quella di #Parma?”
    Possibile che la coalizione cittadina del centro destra sia accreditata ad un 6.4%, con una latenza del 34% per le altre 6 liste partecipanti al primo turno?
    Il Fake-Sondaggio, pubblicato con la complicità di Rai3, mi ricorda la campagna contro Trump in cui tutti i giornali davano la Clinton vincente…

  5. Marco Bosi (Effetto Parma)
    Sarà il clima del Giro d’Italia, ma oggi è partita un’altra corsa, quella a commentare i sondaggi da parte dei candidati a Sindaco. Io penso che sia abbastanza triste che chi non ha ancora presentato un programma per la città si preoccupi di quello che dicono i sondaggi. Forse sarebbe il caso di preoccuparsi di quello che si ha da offrire per Parma.
    Io sono orgoglioso di fare parte della lista che ha presentato il programma più corposo, con 247 punti per la città. E li abbiamo presentati perché crediamo che possano fare bene allo sviluppo del nostro territorio, indipendentemente da quello che emerge dai sondaggi.
    Noi come sempre andremo avanti in questo cammino a modo nostro, pensando a Parma e ai Parmigiani, perché crediamo che il futuro della nostra città valga molto più dei sondaggi che preoccupano certi politicanti.

  6. @Marco Bosi, #EffettoParma #EffettoPD #EffettoDisastro, ma davvero pensate di mantenere le promesse elettorali su 247 punti, se non avete nemmeno mantenuto i 10 punti della precedente campagna elettorale? Ma toglietemi la curiosità, il numero 247 dove lo avete pescato? Forse vi siete ispirati a 247 Eukrate, un asteroide della fascia principale, situato nella la regione del sistema solare grossomodo tra le orbite di Marte e di Giove? O è un numero esoterico che si perde nella notte dei tempi? E naturalmente i cittadini se ne devono stare zitti a subire le vostre avventurose gesta, quando avevate promesso assoluta partecipazione. Allora forse solo l’effetto astrale ci potrà salvare da #EffettoDisastro!!

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