Era già nota alle forze dell’ordine e costretta agli arresti domiciliari dopo che i Carabinieri di Parma l’avevano sorpresa a gestire una rete di spaccio di cocaina, in Barriera Bixio, insieme al marito. Ma L.S., 32enne di origine nigeriana, nonostante il compagno in carcere, continuava imperterrita la sua attività illecita.
L’arresto era avvenuto lo scorso 3 aprile, dopo che il marito aveva anche tentato di investire con la propria Mercedes un Carabiniere al posto di blocco.
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Per la donna erano stati concessi i domiciliari per permetterle di accudire il figlioletto, ancora in fasce. I militari hanno però riattivato controlli e osservazioni ulteriori, sospettando che la 32enne violasse i domiciliari per continuare la sua attività. Dagli appostamenti i Carabinieri hanno infatti documentato come la donna uscisse frequentemente dalla sua casa di via Caprera per incontrare i “cavallini” o cedere direttamente dosi di cocaina ai clienti che ancora la contattavano.
Il Tribunale ha così deciso di aggravare la condizione della donna ordinando la carcerazione nel penitenziario femminile di Modena dove è stato ospitato anche il figlioletto, essendo minore di 2 anni.
