Aveva appena 14 anni, quasi 15, e ha perso la vita per fare un bagno nel fiume Taro.
Si è immerso dove l’acqua è’ più blu, e nonostante il divieto di balneazione molti giovanissimi si tuffano ai primi raggi d’estate.
E’ morto così Mohamed El Mallah, di origini marocchine, residente a Medesano con la famiglia. Si è immerso nel fiume all’altezza di Felegara di Medesano poco prima delle 18, ma subito dopo è scomparso alla vista degli amici, inghiottito dalle acque.
Un dramma che si è consumato in pochi istanti, trasformando un pomeriggio spensierato in una tragedia.
Gli amici che erano con il 15enne hanno lanciato l’allarme un’ora dopo la scomparsa. Prima hanno cercato l’amico, poi pensato ad uno scherzo. Spaventati, forse impauriti dall’avvisare i genitori dopo averne violato un divieto, alla fine hanno chiamato i soccorsi e sul posto in pochi istanti si sono precipitati i Carabinieri, la Protezione civile, i sommozzatori dei vigili del fuoco e il personale del 118. A dare una mano alle ricerche anche l’equipaggio di un elicottero che ha sorvolato la zona.
I vestiti e gli effetti personali del giovanissimo erano rimasti proprio nel punto in cui il ragazzo si era immerso nelle acque ancora fredde del Taro.
Ogni minuto che trascorreva invano faceva crescere la paura tra i soccorritori che non hanno perso un solo istante nelle ricerche, mentre sul posto arrivavano genitori e gente del posto, fra l’ansia di non trovare il figlio e speranza che non fosse stato il proprio a sparire.
Fino all’arrivo dei genitori di Mohamed, le lacrime e l’avvistamento del corpo del ragazzino riverso in uno specchio d’acqua poco distante, in una pozza segnalata da un amico, ha dato la conferma che si era consumata una tragedia.
Le indagini adesso continuano per cercare di stabilire cosa sia accaduto realmente in quei pochi maledetti minuti e quale sia stata la causa che ha portato all’annegamento del ragazzino.
