Consiglio Comunale: approvata vendita azioni Iren per stralciare debiti Stt. Bosi (Effetto Parma): “Atti impopolari ma di responsabilità. Risparmio di oltre 22 milioni di euro”

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Oggi, 18 aprile, il Consiglio Comunale ha approvato le linee guida per la razionalizzazione del Gruppo Stt. Queste andranno a riparare i debiti della partecipata comunale Stt holding che aveva accumulato, prima del 2012, più di 50 milioni di debiti. Attualmente i debiti sono circa 30 milioni dopo il piano approvato dall’amministrazione nel 2015.

A presentare la proposta l’assessore al Bilancio, Marco Ferretti, che ha illustrato la storia della Holding proponendo la vendita delle azioni Iren di proprietà della partecipata per far fronte all’assoluzione nei confronti dei creditori. Con questo piano l’amministrazione risparmierà circa 14 milioni di euro e manterrà di proprietà tutte le proprietà della partecipata. Il Consiglio Comunale ha dato quindi mandato al dottor Bussolati di procedere secondo questo indirizzo che si spera verrà accettato da tutti i creditori.

Il dottor Bussolati ha spinto per la vendita delle azioni Iren approfittando della loro salita nel mercato “è meglio approfittare di questa crescita invece che aspettare e non essere sicuri che il valore salirà ancora”. Entro il 31 dicembre 2017, quindi, Stt e tre delle sue controllate, Metro Parma, Alfa e Casadesso, chiuderanno i battenti.  Anticipando così di un anno il risanamento della holding.

“Il piano ad oggi è perfettamente rispettato. – ha dichiarato in aula Ferretti – Non ci sono condizioni che lo mettono in difficoltà. La scadenza è il 31 dicembre 2018 e ci sono però elementi che potrebbero metterlo in difficoltà nel lungo periodo. Area EFSA non è stata ancora venduta a causa dell’impossibilità di creare un bando. L’area infatti è sotto pignoramento dopo richiesta dei creditori. Il Quadrifoglio non è stato acquisito perché non c’è stata modifica di una normativa che si pensava avvenisse. I dirigenti quindi hanno dichiarato la non differibilità del bene quindi il Comune non acquisirà Quadrifoglio (anche se di proprietà di Stt, partecipata completamente sotto il controllo dell’ente). Per l’area Alfa c’è stato un bando ma è andato deserto. Questa è una particolare criticità”.

“Il plusvalore delle azioni Iren ha permesso di iniziare a pagare e mandare in ammortamento ad esempio il mutuo del Quadrifoglio. Quindi con la vendita delle azioni Stt ha iniziato da sola a pagare il mutuo. Su altre vendite delle azioni Iren ne discuteremo ma ci stiamo seriamente pensando”.

Dall’Olio, capogruppo del PD, ha replicato che forse si dovrebbe rivalutare il valore dell’area Alfa perché 22 milioni di euro “sono più sulla carta che nel reale mercato”. Secondo il consigliere poi “ne usciremo con meno debiti ma anche con molto meno controllo e meno beni. Pian piano abbiamo eroso il patrimonio. Inoltre questo passaggio lo sapevamo già dal 2015. Lo si era già capito perché era impossibile risanare tutto solo con la vendita delle aree”.

Bizzi, consigliere di Possibile, ha proposto un quinto scenario, quello di vendere i terreni di Stt, svalutandoli, e coprire il rimanente vendendo le azioni Iren. Scenario che non è stato preso in considerazione per una serie di criticità dal liquidatore, il dottor Bussolati. Ferretti ha ricordato che ci sono varie norme che l’amministrazione deve rispettare che non permettono certe mosse.

Il capogruppo di Effetto Parma, Marco Bosi ha dichiarato la sua soddisfazione per il piano proposto: “Questa è una delibera che arriva alla fine di un percorso. Nel 2016 il revisore di Stt aveva dichiarato concretezza del piano e individua le azioni adeguate e necessarie evitando il default dell’intera holding. Qui in aula ho sentito tante proposte politiche ma non concrete. L’opposizione si è trincerata dietro alla valutazione politica senza prendersi la responsabilità delle azioni. Ma quali alternative proponete? Qual’era l’alternativa alla vendita delle azioni Iren? Io credo che solo grazie al piano approvato con i soli voti della maggioranza e il lavoro del dottor Bossolati abbiamo ridato credibilità. Ed è grazie a quella credibilità che siamo potuti sedere con le banche e ottenere uno stralcio di oltre 20 milioni di euro e un risparmio per i cittadini di Parma per oltre 22 milioni di euro. Sono fatti non valutazioni politiche. Se usciremo da questa situazione non sarà merito di nessuno della minoranza perché in nessuno degli atti fondamentali avete avuto il coraggio di votare favorevolmente. Io sono orgoglioso di aver rappresentato la maggioranza che si è sempre presa la responsabilità di votare atti impopolari”.

La delibera per la piena eseguibilità è stata approvata con 23 voti favorevoli 1 contrario e 5 astenuti.

Ferretti ha illustrato la situazione della partecipata e il piano:

Stt è una società per azioni che aveva sotto di lei altre 8 società: STT Holding, STU Area Stazione SPA, Parma Sviluppo, Casadesso SPA (in liquidazione), STU Authority SPA (in liquidazione), Città delle Scienze (in liquidazione), Alfa (in liquidazione), Metro Parma Srl (in liquidazione).

Nel febbraio del 2011 vennero dati 52,5 milioni di azioni per un controvalore di 62,5 milioni di azioni.

Metro Parma Srl in particolare entrerà in un piano che prevederà la rinuncia di 3 milioni di euro da parte del creditore bancario che vanta credito maggiore. Ci sarà un pagamento integrale per i restanti creditori. Ci sarà poi il soddisfacimento dei crediti del Comune e Area Stazione utilizzando il rimborso degli indebiti tributari.

Ferretti ha confermato che si è già a buon punto con le trattative con Banca Nazionale del Lavoro. “Se i piani andranno come devono andare Metro Parma entro il 31 dicembre 2017 sarà chiusa”. Secondo passaggio sarà per Casadesso Srl, che ha già ceduto tutte le concessioni ad Acer. “E’ stato ceduto quasi tutto quindi rimangono 150 mila euro di liquidità e uno stabile al Botteghino sottoposto a contenzioso. Si darà autorizzazione quindi al liquidatore di Stt e si potrà chiudere la società entro la fine di quest’anno”.

“Area Stazione invece viaggiava già con un binario diverso. L’area è sottoposta a ristrutturazione dal 2012 e finito nel 2015 anche se non è stato completamente ultimato. Ma su area Stazione ci son convenzioni dove si stanziano 16 milioni di fondi e quindi il Comune può diventare eventuale garante per i creditori”.

“Le trattative sono andate per le lunghe con alcuni creditori, in particolare con Banca Popolare di Vicenza. I periti di area Stazione e Banca Popolare hanno appurato una svalutazione delle aree di 19 milioni e di conseguenza uno stralcio dei debiti di pari importo”.

“Tra i vari creditori c’è il Comune di Parma, essendo socio di maggioranza, e i suoi crediti di 17 milioni di euro verranno posticipati al 2021”.

Le criticità quindi sono: “Per il piano Stt c’è la mancata cessione delle quote Polaris per un valore di 15 milioni di euro. Per il piano Alfa una mancata cessione dei terreni per il bando per 22 milioni di euro andato deserto. Il mancato acquisto di Quadrifoglio da parte del Comune”. Nel 2016 la vendita di parte delle azioni ha permesso tuttavia di pagare parte del  mutuo aperto per il prospettato acquisto non avvenuto. “L’area Efsa invece è sotto pignoramento, che si dovrebbe risolvere a breve, e non si può al momento fare un bando. La perizia valutava l’area a 10 milioni di euro ma il pignoramento è stato fatto a fronte di crediti di 700 mila euro”.

Gli scenari possibili erano quindi: la totale inadempienza di Stt senza l’intervento del Comune e col pagamento dei debiti con le azioni o la vendita delle aree; nella seconda ipotesi c’era la progressiva cessione di azioni Iren quando si presentano negatività ma qui si teme la fluttuazione delle azioni nei prossimi 18 mesi e non accordo quindi con le banche; nella terza ipotesi c’è la transazione con le banche attraverso la cessione delle azioni ma al momento attuale (paradossalmente) non si possono cedere azioni se c’è una delle società in bonis (Authority).

Il quarto scenario è quindi quello scelto dall’amministrazione: la cessione immediata di azioni Iren pari all’ammontare dei debiti e una azione trattativa con le banche per l’estinzione anticipata del piano. “Il rischio è la perdita dei dividendi di Iren, l’anno scorso pari a 2 milioni. Ma non c’è certezza che tutti gli anni si arrivi a tale cifra. Oggi il titolo è a 1,92  mentre nel 2011 il titolo era a 0,30. Questa linee guida che deliberiamo vanno quindi a tutelare il valore immobiliare. Con questo piano risparmieremmo tutte le proprietà di Stt compreso Quadrifoglio” ha concluso Ferretti.

 

 

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