Binario 8: ultima chiamata. L’ultimo spettacolo del cinema Trento è il degrado

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Era un ridente polo di aggregazione. E’ stato sede di tante associazioni e del circolo dopo lavoro ferrovieri. Un edificio di 5 piani, un cinema con sala proiezioni e palcoscenico teatrale. Ora è diventato una delle piaghe della città. Un luogo abbandonato. Doloroso da vedere per chi al San Leonardo ci è cresciuto.

L’edificio dell’ex mensa e bar della stazione si trova proprio dietro al binario 8, l’ultimo. Comprende degli spazi enormi, un edificio costruito in due fasi e un magazzino. La parte più antica, quella in rosa salmone, è addirittura sotto la protezione della sovraintendenza dei beni culturali. Una seconda area, squadrata, di un giallo paglierino e rosa slavato, è sorta invece negli anni ’70. Una curiosità: forse qualcuno si ricorderà che negli anni ’80, all’ultimo piano dello stabile, c’era la sede della Colombofila. Ancora oggi si trovano le gabbie vuote che un tempo ospitavano i colombi, le scartoffie e gli oggetti dell’associazione. Come se il tempo in quell’ultimo piano di fosse fermato. Attaccato c’è l’ex cinema Trento, diventato Astoria, poi Pendolino.

La proprietà di tutto è di RFI, delle ferrovie, mentre il cinema annesso e collegato anche dall’interno è privato. In progetto la vendita per riqualificare l’intero edificio ma nulla sembra per ora essersi mosso se non la Polfer che, dopo i controlli, ha deciso di murare le entrate e le finestre.

Se per 10 anni l’edificio è stato pressoché vuoto e inutilizzato, solo nell’ultimo mese – riferisce la Polfer – era stato preso di mira non solo dai senzatetto ma anche da alcuni tossicodipendenti che mettevano a rischio la propria incolumità. Alcuni richiedenti asilo e rifugiati avevano approfittato di quegli stanzoni ampi per farne il loro giaciglio in una situazione di emergenza. Nessun fastidio, solo senso di colpa per non poter dare loro un tetto migliore. Nell’ultimo mese tuttavia l’area era frequentata da diversi spacciatori e clienti. L’entrata principale era dal binario 8, rischiando anche di essere travolti da un treno in corsa, ma alcuni, come testimoniano le telecamere, scavalcavano il muro su via Trento percorrendo un pericoloso passaggio sulle tettoie.

Ultimamente la Polizia Ferroviaria stava tenendo d’occhio l’edificio. Che i frequentatori non fossero più solo senzatetto si era capito anche prima della rapina con aggressione avvenuta lo scorso 23 marzo. In quella notte un uomo venne sedotto e derubato da una lucciola e il suo complice. Per terra infatti, oltre a rifiuti e immondizia ovunque, numerosi pezzi di carta stagnola sbruciacchiata: quel che resta del consumo di eroina per inalazione. Il rischio è che qualcuno potesse anche morirci di overdose in quei corridoi bui e sporchi, in mezzo a quell’odore acre di pipì e lo squallore del degrado.

Le immagini di come era prima una piccola parte dell’edificio prima che la Polfer facesse murare alcuni accessi possono parlare da sole.

Alcuni accessi sono stati ora o murati o bloccati con resistenti inferiate. Alcune porte sono state lasciate aperte perché l’edificio deve rimanere ispezionabile ma il progetto è di impedire che si possano ripetere spiacevoli fatti di cronaca.

Il Comune di Parma aveva già da anni addocchiato soprattutto quell’ex cinema abbandonato. Perfetto per una riqualificazione a due passi dal Workout Pasubio e dai locali della nuova stazione. Un luogo culturale dalle potenzialità enormi ma che è stato messo da parte da interventi più urgenti. Alcuni periti hanno tuttavia accertato che lo stabile è in ottime condizioni e che anche con una contenuta spesa l’edificio è recuperabile. Sembra che ci sia una società interessata all’acquisto, speriamo che presto si possa tornare a salire quei gradini.

(AriBe)

 

 

 

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