Copador, divisioni all’interno del Cda. Lavoratori in sciopero

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L’assemblea dei lavoratori Copador esprime forte preoccupazione per l’incertezza che si è venuta a creare a seguito delle divisioni all’interno del Cda con le successive dimissioni di due consiglieri, del presidente e del vice presidente che si sono verificate prima dell’inizio dell’assemblea dei soci rendendola di fatto nulla ponendo le condizioni per un allungamento dei tempi della decisione che è chiamata a prendere, che proprio nell’aspetto temporale vede la sua criticità per la corretta effettuazione della campagna del pomodoro 2017.

Tutto ciò non è più accettabile. Devono cessare gli egoismi individuali e deve prevalere un interesse complessivo che metta al primo posto la continuazione dell’attività produttiva di Copador con un piano industriale serio che salvaguardi nel miglior modo possibile le professionalità presenti in azienda. Solo in questo modo e nei tempi dovuti possono crearsi le premesse per cui tutti gli attori, dipendenti, creditori e soci, ne traggano le migliori condizioni possibili.

È indispensabile che le decisioni per consentire tutto questo vengano prese nel corso dell’assemblea dei soci che si terra nella giornata del 27 marzo 2017. Anche al fine di sensibilizzare i soci su questa esigenza l’assemblea dei lavoratori ha deciso all’unanimità un presidio che si terra dalle ore 16.00 in poi presso i cancelli dell’azienda.

Si proclamano inoltre per la stessa giornata 2 ore di sciopero con inizio alle ore dalle ore 16.00 fino alle ore 18.00. Tutti i tutti i lavoratori in turno e negli uffici a partecipare allo sciopero e ad essere presenti al presidio in modo tale che sia ben chiaro a tutti l’importanza degli atti che l’assemblea dei soci ha il dovere di prendere.

In merito alla vicenda è intervenuto il segretario generale della Flai Cgil provinciale, Luca Ferrari, secondo cui: “A quanto ci risulta ci sono tutte le condizioni per uscire dalla crisi di Copador con un progetto industriale serio, in grado di salvaguardare occupazione e diritti contrattuali. Non allentiamo la pressione e presidieremo l’assemblea dei soci perché sarebbe incomprensibile e ingiustificabile qualsiasi altro esito”.

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