Via Burla, città nella città. No all’aumento dei detenuti

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“A Parma esiste una città nella città che troppe volte tendiamo a ignorare: il carcere di via Burla. È il penitenziario di massima sicurezza più importante dell’Emilia Romagna e ospita 580 detenuti, dei quali molti sottoposti al regime previsto per i reati di mafia. Non molti parmigiani sanno che nel carcere di Parma è in corso la costruzione di un nuovo padiglione destinato ad accogliere altri 200 detenuti.

Qualche giorno fa ho incontrato alcuni rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria che mi hanno spiegato come l’aumento della popolazione di detenuti è destinato ad aggravare le difficoltà che già affliggono il personale di sorveglianza. Una cronica carenza di organico determina ricadute negative tanto sulla qualità del lavoro degli agenti e sui loro diritti di lavoratori, quanto sull’efficacia del mandato.

La lunga e importante cultura dell’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti, che da oltre 20 anni trovano accoglienza nel tessuto produttivo rappresentato dalla cooperazione sociale, è un patrimonio comune da custodire e valorizzare. Parma deve essere vicina agli agenti della penitenziaria che svolgono un lavoro imprescindibile. La presenza di un carcere di massima sicurezza, inoltre, richiede uno sforzo maggiore in termini di sicurezza esterna.

Dobbiamo, di concerto con i nostri parlamentari, sollecitare il Governo affinché garantisca maggiore presidio da parte delle forze dell’ordine”.

Paolo Scarpa – candidato alle Primarie PD

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