70 anni di Famijia Pramzana. Pellacini: Auguri

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La Famija Pramzana compie 70 anni, ancora oggi mantiene alti i valori della parmigianità, della coesione sociale e dei valori storico-culturali che la contraddistinguono e tiene viva la maschera locale, lo Dsevod che proprio in questi giorni di carnevale torna a far sorridere la città.

In settant’anni di cose ne sono state fatte e ora viene la sfida più dura e importante, continuare a mantenere alto e vivo l’interesse per quei valori che sembrano un po’ datati ma che sono, di fatto, alla base della vita quotidiana, della cultura locale e dell’essenza della parmigianità.

La Scarpètta Dòra non è solo un premio ma un percorso storico importante che ci fa notare, leggendo oggi quella schiera di nomi, come è cresciuta Parma, quali sono stati i valori su cui via via si basava la comunità e la qualità con cui questa città sa esprimersi. In scaletta vedo giornalisti, come Torelli e Molossi, un cantante come Pertusi vincitore del Grammy Award applauditissimo in tutti i teatri del mondo, la simpatia di un arbitro internazionale come Michelotti e un editore di grande fama come Franco Maria Ricci. In pochi nomi è racchiusa la forza di Parma, una città che ha poco da invidiare a centri ben più grandi ma, in molti casi, meno ricchi intellettualmente.

Purtroppo il settantesimo anno della Famija Pramzana cade nell’era Pizzarotti, di cui lo stesso sindaco ha fatto parte in passato, che ha però preferito inviare il vice sindaco a ritirare la nomina a socio onorario perché, a quanto risulta, impegnato in giuria al Festival di Carnevale di Cento, in provincia di Ferrara. Fa male vedere quanto poco interessi al sindaco un momento così importante che, come sempre, preferisce una visibilità nazionale anziché occuparsi della città in cui è candidato.

Alla Famija Pramzana il migliore augurio di un buon settantesimo compleanno, è il caso di dire che si possa festeggiare ancora cento di questi anni.

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