Salviamo il lupo: manifestazione pacifica a lume di candela in Piazza Garibaldi

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Salviamo il lupo. Un appello dagli animalisti di Parma verso il governo e il ministro Galletti. Dopo lo scandalo suscitato dalla nuova proposta di legge sulla tutela del lupo – che prevede la possibilità di abbattere sino al 3% degli esemplari in un territorio- si torna in piazza per protestare (leggi Il no-sense del piano conservazione lupi: “Ucciderli per tutelarli”. Protesta davanti alla Provincia- Galletti: “Rinvio approvazione”).

Oggi, 22 febbraio, l’associazione Oipa e Parma Etica hanno manifestato pacificamente in piazza Garibaldi. Un invito al buon senso e al rispetto di un animale, re dei nostri boschi, che paura fa solo a chi non lo conosce.

manifestazione lupo

“Contrariamente a quanto sostenuto dal Ministro Galletti alla Camera, il Piano Lupo non solo riapre la caccia al più grande predatore italiano, ma, nella sua versione più aggiornata, messa a punto in una riunione tecnica del 24 gennaio e mai inviataci, aumenta le possibilità di sparo contro i lupi” – lo dichiarano le associazioni Lndc, Lav, Enpa, Lipu, Lac, Animalisti Italiani, Leidaa.
“In questa versione – continuano le associazioni- datata 25 gennaio 2017, è stata introdotta la condizione che consente di scavalcare le fasi di autorizzazione. Nei casi di particolare necessità legati ad esigenze di ricerca scientifica non sarà quindi necessario dimostrare che l’uccisione di un lupo rappresenti la misura estrema da adottare dopo che tutte le altre azioni si sono dimostrate inefficaci“. Il tavolo avrebbe anche rimosso il divieto di uccidere i lupi all’interno dei parchi nazionali e regionali invitando invece a “procedere con cautela”.

“La situazione è insostenibile. Siamo di fronte ad un comportamento incomprensibile da parte di un Ministro che si appresta a riaprire la caccia ai lupi dopo 46 anni di tutela – continuano Lndc, Lav, Enpa, Lipu, Lac, Animalisti Italiani, Leidaa – per questo chiediamo un intervento urgentissimo del Presidente del Consiglio Gentiloni, quale garante, perché si faccia carico in prima persona della definizione di un Piano lupi realmente rispondente all’interesse pubblico, eliminando ogni possibilità di uccisione e raccogliendo così l’appello di centinaia di migliaia di italiani che vogliono tutela e protezione per questa specie”.

“Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Puglia, si sono già espresse pubblicamente contro la condanna a morte dei lupi: una maggioranza di ben 11 Regioni che nella prossima seduta della Conferenza Stato-Regioni, prevista per il 23 febbraio, impedirà che il Piano possa essere approvato senza lo stralcio del capitolo III.7 che prevede le uccisioni, rese ora persino più facili” concludono le associazioni.

 

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