Prosciutti DOP falsi : 30 imprenditori indagati, anche in Emilia per il Prosciutto di Parma

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Indagati 30 titolari di imprese tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. L’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF), su delega della Procura della Repubblica di Torino, sta effettuando decine di perquisizioni nel settore suinicolo e nella fornitura di materiale genetico agli allevamenti. L’operazione è volta a tutelare i prodotti di denominazione DOP come il Prosciutto di Parma e il Prosciutto di San Daniele.

L’accusa per i 30 imprenditori è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio aggravata. Questo avrebbero quindi utilizzato suini non ammessi dal disciplinare di produzione, senza le caratteristiche di qualità e tipicità richieste per produrre prosciutti Dop.

A riferirlo direttamente il ministero delle Politiche agricole, alimentari. “Il Ministero – riferisce Maurizio Martina – conferma la massima attenzione nella tutela delle produzioni italiane di qualità e della sicurezza dei consumatori che, in tutto il mondo, chiedono il vero Made in Italy agroalimentare. Questo vuol dire anche salvaguardare il lavoro delle aziende oneste che ogni giorno, con passione e professionalità, contribuiscono a garantire l’eccellenza del comparto”.

Vittorio Capanna, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, ringrazia il ministero per l’operazione di tutela dei prodotti DOP: “Siamo parte lesa in questa situazione che danneggia enormemente il lavoro di tutto il comparto. Allo stesso tempo siamo orgogliosi che il sistema di controllo che regola la qualità delle Dop funzioni, anche grazie alle attività incrociate tra i nostri ispettori e quelle delle forze dell’ordine.  Il Consorzio ringrazia il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e tutte le forze di polizia che hanno portato alla luce l’illecito a tutela del Made in Italy e in particolare dei prosciutti Dop. Le aziende accusate di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio aggravata hanno agito a totale insaputa dei produttori di Prosciutto di Parma. E’ bene inoltre ricordare che, grazie alla tracciabilità della filiera tutelata, nessuna coscia dei maiali provenienti da tali aziende potrà diventare un prosciutto DOP e i pezzi eventualmente in stagionatura saranno facilmente identificati e distolti dal circuito”.

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