Sindacato farlocco – “Si Cobas” prendevano denaro per calmierare i picchetti

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Apprendiamo dalla stampa odierna che la polizia di stato di Modena ha tratto in arresto, in flagranza di reato, due esponenti nazionali di spicco del sindacato Si Cobas, sorpresi a incassare una somma di denaro per “calmierare” le attività di protesta e picchettaggio davanti alla sede di un noto gruppo industriale operante nel settore della lavorazione delle carni. L’accusa sarebbe di estorsione aggravata e continuata.

Poco stupore da parte di CGIL e FILT CGIL di Parma, che in più occasioni hanno segnalato, l’inverno scorso, i comportamenti scorretti di quegli stessi dirigenti sindacali per aver retto per diversi mesi il blocco dei magazzini Bormioli di Fidenza, tanto da portare a momenti di grande tensione, con cariche e lacrimogeni contro i facchini in protesta. Segnalazioni perlopiù inascoltate, perché quando la CGIL diceva che in presidio non c’erano lavoratori liberi bensì manipolati e istigati a bella posta, o addirittura personaggi esterni al sito ingaggiati per protestare violentemente e così ricevere una contropartita dall’azienda, perfino alcune forze politiche locali hanno preferito manifestare solidarietà ai sindacati antagonisti, scambiando quattro berciatori, altrove prezzolati, per rivoluzionari di professione. Senza tener conto che per i lavoratori in appalto era già stato peraltro sottoscritto dalle sigle confederali un accordo di mantenimento di quanto già previsto nel precedente contratto.

Per quanto spiacevole, e senza compiacimento alcuno, occorre prendere le distanze da questi “sindacalisti” opportunisti che danneggiano innanzi tutto la credibilità del sindacato stesso oltre ai lavoratori che rappresenta. Ben vengano dunque gli arresti, con l’auspicio che si tratti di casi isolati e che si sviluppino più forti anticorpi a simili fenomeni.

 

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