Marore, finti vigili urbani rapinano villa: 100mila euro di bottino

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Gli uomini al lavoro, le donne che rientrano e trovano la porta divelta, la cassaforte già in mezzo alla stanza. Ma ancora chiusa. E due uomini con una pettorina da vigili urbani appena davanti a casa: “Signore sono venuti i ladri, li abbiamo già arrestati, controlliamo solo non manchi nulla”. 

Il colpo è da manuale, come il modo di esecuzione, talmente nuovo da prendere alla sprovvista chi incappa nel malvivente. Marore, spicchio di campagna ormai quasi assorbito dalla periferia, villette arrampicate nella quiete residenziale.

Gli uomini di casa al lavoro, le donne escono un attimo, tenute d’occhio, ma ancora non lo sanno. Rientrano, poco dopo, e una delle due si trova davanti due uomini, ottimo italiano travestiti da vigili urbani, forse la intontiscono con uno spray, per renderla obbediente.  “Signora abbiamo arrestato due ladri in casa sua, due albanesi, sono già in caserma. Controlliamo solo che nella cassaforte ci sia tutto”.

E lei meccanicamente passa dalla porta violata, trova la cassetta di sicurezza in mezzo alla stanza, la apre. Osserva inebetita i due infilare gioielli nuovi e antichi, monili di una vita per un valore che supera i 100mila euro, in una busta.

Entra in casa l’altra donna, che stava mettendo l’auto in garage. Capisce che qualcosa non va, prende il telefono e chiama i carabinieri. Ma i due fuggono, quando il centralino di polizia manda la pattuglia, sono già lontanissimi. E in quartiere emerge come poco prima i due avessero svuotato un’altra casa. Stessa esecuzione, altro cospicuo bottino.

 

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