L’ultimo saluto all’avvocato poeta Artoni: le onoranze di Alfieri e Briganti

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Ieri Parma ha salutato un dei suoi figli più illustri. Nella chiesa di San Bartolomeo si è svolto il funerale dell’avvocato Gian Carlo Artoni: per decenni presidente dell’ordine forense, poeta di rilievo nazionale, critico d’arte e letterario, fondatore della rivista Palatina e dell’inserto della Gazzetta “Il Raccoglitore”, presidente dell’Enpa, politico (fu a lungo capo gruppo del partito liberale in consiglio comunale), studioso della storia di Parma e, soprattutto, specchio della città migliore, quella che va dagli Anni cinquanta agli anni Ottanta.

alfieri-funerale-artoniAl termine della funzione religiosa, il giornalista e scrittore Luigi Alfieri, che col professor Paolo Briganti ha voluto e curato la pubblicazione degli ultimi volumi di versi del poeta, su invito della famiglia e degli amici, ha pronunciato l’orazione funebre.

Alfieri ha ricordato che “dopo la pubblicazione nello specchio Mondadori, nel 63, della raccolta Lo stesso dolore, Gian Carlo Artoni, ha inspiegabilmente smesso di scrivere per mezzo secolo. Poi, compiuti i novant’anni, ha ripreso a comporre versi a ritmi vertiginosi. Briganti e io, entusiasti, lo abbiamo incoraggiato: ne sono uscito 4 libri in tre anni“.

Poi Paolo Briganti ha letto l’ultima poesia composta pochi giorni prima dell’addio: “Vola/il tempo/più forte/nel gelido/sorriso/della morte”.

 

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