Iren fa passo indietro sui contratti: disposti a nuove trattative con i sindacati

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Di fronte alle iniziative di protesta messe in campo dai sindacati in tutti i territori, Iren ha fatto oggi un passo indietro, sospendendo l’efficacia della disdetta e dichiarandosi disponibile ad una ripresa della trattativa.

Si apre così uno spiraglio nel muro contro muro tra Iren e i lavoratori del gruppo, innescato dalla decisione dell’azienda di disdettare nel corso del 2017 circa 200 contratti integrativi per armonizzare il trattamento dei dipendenti nei cinque territori in cui opera.

Mentre un’ottantina di lavoratori hanno protestato nel pomeriggio di fronte al municipio di Reggio Emilia, dove una delegazione sindacale è stata poi ricevuta in serata dal sindaco Luca Vecchi, Iren ha infatti comunicato la sospensione parziale della disdetta degli accordi di secondo livello. In particolare è stato congelato quello riguardante gli orari di lavoro che, oltre ad essere particolarmente sentito dai dipendenti, era l’unico che avrebbe formalmente cessato di avere efficacia dal primo gennaio. Su tutti gli altri aspetti previsti dai contratti integrativi come le trasferte, le reperibilità, la mensa e i turni, che sino ad oggi erano diversi da provincia a provincia, si può quindi tornare al tavolo del confronto, riprendendo il dialogo avviato per la verità da circa un anno.

“Come coordinatore del patto di sindacato – commenta il sindaco di Reggio Luca Vecchi – ho ritenuto di dover ricevere fin da oggi i lavoratori e le rappresentanze sindacali anche per un atto di sensibilità e comprensione verso una reazione alla comunicazione dell’azienda che ritengo del tutto comprensibile e legittima”.

Questo, prosegue il sindaco, “non impedisce a me di ritenere, come azionista dell’azienda, che sia necessario sedersi ad un tavolo per armonizzare i contratti il cui numero è oggi eccessivo”.

Sulla vicenda è intervenuta in giornata anche la parlamentare del Pd di Parma Patrizia Maestri, secondo cui “è necessario che venga riannodato immediatamente il filo del dialogo e del confronto tra l’azienda e le organizzazioni sindacali per giungere, nel reciproco interesse, ad una rinnovata intesa che tenga conto delle necessita’ di un’azienda in forte crescita ma anche dei lavoratori che ne costituiscono la spina dorsale”. Come “parlamentari- assicura Maestri- faremo la nostra parte”. (Dire)

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