Collecchio: studenti delle medie creano un videogioco

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I ragazzi delle scuole medie hanno creato un videogioco grazie al corso di alfabetizzazione digitale promosso da Pedemontana Sociale, Gruppo Scuola, FabLab e Istituto Comprensivo “Guatelli”.

Si sono costruiti un videogioco da soli diventando programmatori per un giorno. 24 ragazzi delle scuole medie di Collecchio, venerdì 16 dicembre, hanno partecipato al Coding Day, il workshop di alfabetizzazione ai linguaggi digitali.

Gli apprendisti informatici si sono avvicendati con grande entusiasmo in due sessioni di coding da un’ora e mezza (la prima alle 15 e la seconda alle 16.30) negli spazi dell’Officina Giovani “Casa I Prati”, il centro aggregativo giovanile del Comune di Collecchio, realizzando il videogioco per mezzo di Scratch 2, software open source molto diffuso per l’educazione al linguaggio e alla logica computazionale. A guidarli nella programmazione Leonardo Barbarini, educatore e docente di FabLab Educational, ente di formazione che raccoglie professionisti che ruotano attorno alle Officine On/Off e che propone corsi di alfabetizzazione ai linguaggi digitali rivolti a ragazzi, genitori e insegnanti, per stampa 3D, robotica, coding, social media marketing, web radio, web design e cinema.

Purtroppo le attività di alfabetizzazione digitale non rientrano tra quelle scolastiche – spiega Luigi Cirelli, educatore di Gruppo Scuola che ha seguito il progetto – nonostante le tecnologie siano parte della nostra quotidianità: viviamo connessi al web 24 ore al giorno e utilizziamo software per comunicare, muoverci e lavorare. Come ai tempi de I Promessi Sposi, in cui le persone comuni firmavano contratti dal notaio senza saper leggere quello che stavano accordando, oggi viviamo di codice, ma non lo sappiamo leggere – sottolinea Cirelli –. Proposte e workshop come quelli di FabLab Educational sono il primo passo verso la collaborazione tra gli enti, al fine di fornire un servizio fondamentale, che non è ancora istituzionalizzato. Speriamo di riuscire a offrire sempre più opportunità di questo tipo – conclude l’educatore – perché forniscono le chiavi per la piena consapevolezza sul mondo in cui viviamo e ci stimolano a ripensare le esigenze formative delle giovani generazioni”.

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