Il manifesto civico di Scarpa: “Appello alla politica. Uniti, basta personalismi”

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Una lettera alla cittadinanza che diventa un appello alla politica parmigiana. Oggi, presso l’ex galleria Giorgio Mazzocchi, Paolo Scarpa ha presentato il progetto invitando amici e diversi esponenti della politica locale che sono in sintonia col suo ideale di città.

Scarpa si è ieri, 16 novembre, ufficialmente dimesso dalla carica di presidente dal circolo Il Borgo vista la sua crescente posizione politica cittadina. Diventando quindi ufficialmente papabile per una candidatura col Partito Democratico. A sostituirlo l’avvocato Giuseppe Giulio Luciani.

Presenti oggi, 17 novembre, il consigliere di Parma Unita, Roberto Ghiretti, il segretario del PD di Parma, Lorenzo Lavagetto, l’ex candidata sindaco di Parma Bene Comune Roberta Roberti. Nel pubblico, tra gli altri, il consigliere del PCI Ettore Manno, l’ex consigliera Maria Teresa Guarnieri e il consigliere 5 stelle Mauro Nuzzo.

Oltre 150 cittadini – tra cui giovani, imprenditori, professionisti, esponenti della cultura, insegnanti e docenti universitari – hanno condiviso e sottoscritto l’appello.

“Crediamo che sia finito il periodo degli individualismi. – ha dichiarato Scarpa – Torno al ’98 e al 2012 quando abbiamo perso l’occasione per portare un positivo cambiamento. Crediamo che oggi Parma abbia bisogni di persone serie e questa città ne ha tante e ha anche le risorse. Questa città ha tutto per essere un modello sociale di sostenibilità e solidarietà. C’è un grande bisogno di una politica migliore. I personalismi hanno fatto il loro corso e ora chiediamo qualcosa di nuovo“.

Fortemente critico Scarpa sul sindaco in carica: “Gli ultimi due sindaci della città, Vignali e Pizzarotti, sono stati eletti sulla base di balle, di promesse elettorali non mantenute. Pizzarotti è stato eletto perché voleva impedire la costruzione del termovalorizzatore. Tutti si ricordano i fantomatici olandesi che avrebbero dovuto smontarlo e portarselo via”.

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L’impegno presentato oggi vuole unire movimenti, partiti e civici. “Bisogna che questi inizino a parlarsi. Importante farlo prima del referendum. Bisogna che si passi da scelte trasparenti e condivisioni” ha continuato Scarpa

Primarie e PD sono ormai un’assioma. “Se fate le primarie siete spacciati. Ci han detto così e io dico: vero, lo credo anch’io. Per questo è necessario che i cittadini tornino a far parte del percorso – prosegue l’ex presidente di Il Borgo – Oggi facciamo un appello alla politica per far smuovere le acque e speriamo che questo venga accolto”.

Non è stato presentato un progetto ma alcune linee sono chiare: affrontare il tema della povertà e della vivibilità della città; l’inquinamento e la mobilità sostenibile sono temi importanti per cui, secondo Scarpa, si può fare ancora molto.

Roberto Ghiretti è intervenuto per ribadire il suo appoggio al progetto: “Oggi è una bellissima giornata perché si parla di città insieme a degli amici e soprattutto senza l’ansia della poltrona. Si torna a parlare di civismo che non è ne di destra ne di sinistra in senso stretto. Alcuni parlano di chi è già sul campo elettorale, noi parliamo di città. Pizzarotti ci ha mostrato come la sua amministrazione sia stata non sempre di limpidi interessi“.

 

Anche il segretario del PD cittadino, Lorenzo Lavagetto, ha espresso condivisione per questi valori: “Noi come partito abbiamo cercato da due anni e mezzo di avere una riapertura con la cittadinanza invitandola, di volta in volta, a parlarci dei problemi della città. L’appello di oggi è l’altra faccia del lavoro che abbiamo fatto noi sin’ora quindi è molto bello. Recuperare il rapporto con i cittadini è fondamentale. Serve chiudere con il passato e avere un’alternativa politica. Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto una politica che non ha saputo guardare nella giusta direzione”.

“Se le motivazione è mettere al centro Parma e la sua gente credo sia un bel modo per iniziare. Un modo in cui tutti possono partecipare” ha concluso Maria Teresa Guarnieri.

Il testo della lettera:

Parma vive un momento particolare, fra energie nuove e problemi che si manifestano nella loro drammaticità. In questi anni abbiamo visto crescere fenomeni negativi come il degrado urbano, il disorientamento dei giovani, l’insicurezza dei quartieri, la povertà (a Parma, secondo la ricerca Caritas, i poveri sono circa 5.000), emergenze che in un passato recente ci erano quasi sconosciute. A una città che manifesta il timore di un possibile declino, si contrappone una città di eccellenze, competenze, valori, una comunità di persone che ogni giorno contribuisce alla crescita collettiva: è la città delle famiglie, del lavoro, della cultura, dell’impresa, del volontariato. Parma ha tutte le carte in regola per lasciarsi alle spalle la crisi e diventare un modello europeo di sviluppo sostenibile, convivenza civile, ricerca, innovazione. Per farlo le occorre un cambio di passo, e le elezioni del 2017 devono essere l’occasione per investire con decisione sul futuro. Parma è sempre stata laboratorio di avanguardia politica, luogo di esperimenti che hanno anticipato fenomeni nazionali. Anche il 2012 ha segnato un passaggio che fu giudicato clamoroso, ma dopo cinque anni, pur dando atto della buona volontà di chi ha guidato la città, non possiamo nascondere la delusione. Governare è farsi carico della complessità delle esigenze della comunità, non è navigare a vista, non può limitarsi alla gestione del contingente e a interventi frammentati. Per questo siamo convinti che sia necessario avviare una stagione di cambiamento. Dovremo prenderci cura della città. Cura è ascolto delle persone, è monitoraggio delle criticità, è lotta quotidiana al degrado dei luoghi, è impegno concreto per la coesione sociale e l’integrazione. È partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, è anteporre gli interessi collettivi a quelli di pochi, è un atto di coerenza verso la memoria storica e la bellezza di una città, che ha fatto del rispetto per gli altri e dell’amore per la cultura e per la libertà il suo carattere identitario. Nessuno dovrà più sentirsi solo davanti ai suoi problemi, soprattutto se è debole, nessuno dovrà vivere con impotenza il disagio della paura, perché la sicurezza è un diritto che la comunità deve tutelare. Tutti dobbiamo dimostrare di crederci, avendo il coraggio di osare strade nuove e interpretare la democrazia come un esercizio vitale che non può arenarsi nei vecchi riti. A Parma ci sono risorse e persone disposte a mettersi in gioco. Ciascuno deve fare la sua parte, non per un’insensata scalata a posti di potere, ma per mettere in pratica quei principi di responsabilità che riguardano ognuno di noi. Iniziamo il cammino per una scelta trasparente delle candidature. Non possiamo farci influenzare da eventi esterni, non possiamo permettere che altri pretendano di decidere chi siamo, cosa vogliamo e chi ci dovrà rappresentare. Siamo convinti che Parma possa essere nel 2017 il luogo in cui dare vita alla costruzione di un processo politico non ancora tentato prima, che parta dal basso, in cui si risolvano conflittualità ormai arcaiche e si crei coesione tra partiti democratici, movimenti e società civile, per un futuro sostenibile da costruire insieme, che porti dentro di sé innovazione, sviluppo e che non lasci indietro nessuno.

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