Spip, viaggio nel parcheggio abbandonato: rifugio di qualche disperato

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C’è vita nel silos abbandonato che doveva diventare un super parcheggio multipiano a servizio del quartiere artigianale Spip. Lo scheletro di cemento armato, cinquemila metri quasi finiti ma mai utilizzati all’inizio di Via Forlanini, dopo il misero fallimento del progetto “ingigantiamo gli Spip”, nel corso degli anni è stato “decorato” da murales e scritte.

Nel 2013 era stato occupato da alcuni senza tetto, poi sfollato e “fasciato” da nuovo cellophane da cantiere. Ora, dopo la segnalazione di un lettore che riferiva di aver visto dei panni appesi e di una lettrice che parlava di un’auto piena di oggetti, con all’interno una donna di colore che dormiva nello stallo per disabili realizzato nel cortile, ci abbiamo fatto un giro.

Sì, il gigante di cemento è di nuovo abitato. Nessuno si è visto ma le sue tracce erano chiare e ben visibili senza neanche il bisogno di addentrarsi troppo. Pantaloni, magliette e mutande stese ad asciugare sulla ringhiera e su ciò che rimane delle saracinesche, bacinelle, materassi arrotolati, qualche mobile, carcasse di bici, un tavolino allestito all’esterno con i rimasugli di cantiere, una tendina di fortuna che copre un giaciglio di fortuna per disperati.

Dormono lì, in quelle stanzette buie, fredde e dai muri grezzi che un tempo forse erano state pensate come uffici o servizi igienici. Lì dormono i nuovi inquilini. Ma quando arriverà l’inverno? Quel panno azzurro e quel quadrato di compensato non li proteggeranno certo da gelo e intemperie.

Un’altro esempio di emergenza casa. Un’altro esempio di disperazione.

(testo e foto AriBe-FDV)

 

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